Tubo digerente e alimentazione: coccoliamolo a tavola

Tubo digerente e alimentazione: coccoliamolo a tavola

Questo mese abbiamo parlato della possibile correlazione tra celiachia ed esofago di Barret, una patologia che coinvolge il tubo digerente.
Qui potete leggere l’articolo di Elisabetta Campisi.

Ho quindi preso la palla al balzo per approfondire un po’ quello che definiamo tubo digerente attraverso le lenti della medicina cinese: un po’ come abbiamo fatto il mese scorso affrontando il lupus.

Tubo digerente e visione energetica

La medicina cinese si basa sulle dualità: espansione e contrazione, vuoto e pieno, Yin e Yang.
Tutti noi, tutti gli esseri animati, e non, sono impregnati di queste energie contrapposte che creano il tutto.

Vi rimando a un mio post nel quale provo a spiegare meglio queste polarità, ma di articoli, libri, post che spiegano in modo chiaro questa teoria ce ne sono tantissimi!

Se il nostro sistema, il nostro organismo, è in equilibrio, la sua energia scorre in modo armonico secondo natura.

Se si creano degli squilibri, allora il sistema corpo umano si inceppa.
Prima di farci capire che qualcosa non va cerca di aggiustarsi da solo, e proprio solo quando non ce la fa più a fare tutto da solo, ce lo segnala attraverso alcuni sintomi che, se vengono ignorati, o soffocati, alla lunga possono anche trasformarsi in malattia.

Detto questo, riprendiamo la nostra bussola e osserviamo il tubo digerente.

La sua struttura è lunga e vuota, espansa e flessibile. Possiamo quindi dire la sua caratteristica è quella di tendere all’espansione (yin).

La sua funzione, al contrario, è quella di trasformare quello che mangiamo e di trasportarlo all’interno del nostro organismo.  Ha una funzione attiva, ha un’energia yang, contraente: dall’esterno trasporta all’interno.

Quindi struttura espansa, funzione contraente. Yin e Yang.

Come possiamo evitare tutti quei fastidi, esofago di Barret incluso, che potrebbe darci un tubo digerente maltrattato?

Sicuramente attraverso l’alimentazione.

Certamente nell’approccio sistemico, che ci insegna la medicina tradizione cinese, non possiamo ignorare anche le nostre emozioni: anch’esse possono creare dei blocchi e quindi dei disturbi anche a questo organo, ma su questi aspetti non mi dilungo.

Ricordiamoci però che il cibo è il nostro carburante, e che la cosa più semplice da fare è cominciare a osservare la nostra alimentazione per assicurarci di non andare a interferire sull’equilibrio di questo sistema.

Stesso approccio lo potremo applicare ogni volta che sentiamo che qualcosa che non va.

Quali alimenti possono contribuire a creare disagio?

Come detto, il tubo digerente ha una struttura elastica e flessibile. Per restare in forma deve mantenere questa caratteristica, quindi, tutti i cibi che portano all’interno del nostro organismo un’energia eccessivamente espansiva possono creare, alla lunga, molti problemi.

I cibi NO con questa caratteristica sono quindi:

alcool, droghe, troppi medicinali, e tutte le sostanze eccitanti (caffeina, teina e via dicendo)oltre a impattare prepotentemente anche su altri organi, fegato per primo, hanno un’energia talmente espansiva che possono, se assunti smoderatamente, creare importanti disagi.

Intendiamoci, un bicchiere di vino ogni tanto in compagnia, se vi sentite in forma, male non fa, ma un accumulo importante di questi alimenti, alla lunga, potrà portare dei disturbi.

Ascoltate molto attentamente i segnali che l’organismo vi manda.

zuccheri raffinati, sciroppo d’agave, miele, fruttosio, e dolcificanti sintetici, bibite e succhi di frutta zuccherati: anche questo gruppo di alimenti non è amato dal nostro esofago.
Se usati quotidianamente, creano proprio un indebolimento.

Una struttura che già tende all’espansione, quando viene “aggredita” da un’energia molto espansiva, ci impiega poco a perdere la sua forma, e quindi a faticare a mantenere alta la sua performance.

Possiamo sì scegliere alimenti biologici, di ottima qualità, è importante, ma questo non cambia la loro natura espansiva.

Se già avete qualche problema al tubo digerente occhio anche ad usare le spezie: curry, senape, pepe.

frutta di origine tropicale, comprese tutte le solanacee: è sempre bene scegliere ortaggi e frutta di stagione e del territorio. Questo perché la frutta tropicale, e le solanacee hanno origine in un climi diversi dal nostro dove è necessario una maggiore idratazione e integrazione di sali minerali. L’energia quindi che portiamo dentro di noi è molto espansiva.
Questo non significa bandire i pomodori dalle nostre tavole (cosa che peraltro consiglierei a chi ha già dei disturbi importanti), ma di stare molto attenti a non fare un uso esclusivo di questi alimenti 365 giorni all’anno! Ma solo quando anche da noi maturano e solo al massimo della loro maturazione.

carboidrati semplici raffinati: attenzione anche a consumare le farine estremamente raffinate, quella di mais in particolare, perché tra i cereali è quello che ha l’energia più espansiva. Inoltre se fate uso di farine dietoterapiche ricche di amidi e zuccheri semplici, i fastidi potrebbero farsi presto sentire.

Latte e latticini freschi, gelati: stessa energia espansiva. Inoltre generano muco in eccesso e questo potrebbe poi creare altri problemi.

eccesso di olio, soprattutto se crudo: anche l’olio ha un’energia espansiva.
Tendenzialmente funge da catalizzatore di calore.
Se lo introduciamo crudo, rischiamo che attragga calore dal nostro corpo portandolo in superficie per poi disperderlo, al contrario se lo introduciamo caldo dona calore all’organismo.

Quindi se abbiamo bisogno di rinvigorirci un po’, meglio sempre usarlo in cottura.

Ma ahimè l’elenco non è ancora finito. Perché se abbiamo assodato che gli alimenti più espansivi creano dispersione e indebolimento, anche quelli eccessivamente contraenti, che possono portare a indurimenti, non sono propriamente congeniali.
Anche un tubo digerente “rigido”, bloccato, non lavora al meglio.
Quindi:

cibi di origine animale (salumi, carne rossa, pollame, uova, formaggi stagionati): se proprio non potete farne a meno riduceteli ai minimi termini. Un compromesso potrebbe essere, a rotazione tra una qualità e l’altra, una volta ogni 10 giorni.
Se avete già dei disturbi diagnosticati, consiglio proprio l’esclusione per almeno tre mesi.

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Quali alimenti sono più utili al benessere di questo organo?

Attenzione, non è che dobbiamo metterci a stecchetto e rinunciare a tutto, perché l’elenco dei cibi che ci possono aiutare è altrettanto ricco!

cereali integrali in chicco (in particolare riso, ma anche miglio, grano saraceno, avena, tra quelli sglutinati, grano e segale, tra quelli con glutine): meglio se cotti in pentola a pressione (riso, e avena in particolare, grano e segale) o fatti bollire a lungo, fino a renderli crema, con l’aggiunta di un po’ di sale. Questo per dargli ancora più energia.

legumi e derivati: come completamento all’apporto ottimale di amminoacidi essenziali, è importante, nell’arco della giornata introdurre, in almeno un pasto, un po’ di legumi che assieme ai cereali integrali forniscono quello di cui necessitiamo senza appesantire l’organismo.
Ricordo alcuni trucchetti per renderli più digeribili: ammollo di almeno 12 ore con un cambio d’acqua, cottura (e ammollo) con alga kombu, sale solo a fine cottura.
I legumi più digeribili, in genere, per chi non ha molta familiarità, sono: azuki, lenticchie rosse decorticate e ceci.

ortaggi biologici a km0: gli ortaggi preferiti sono le verdure a foglia verde, le verdure radici (bardana, daikon, pastinaca..) e le verdure rotonde (zucca, brassicacee,..).

alghe: purché cotte a lungo, assieme ad altre pietanze, possono essere un ottimo aiuto al tubo digerente e in generale proprio a tutto il sistema digerente, la wakame in particolare. Genera una sorta di gelatina che va a proteggere il tubo digerente dai succhi gastrici acidi che a volte possono “tornare” su, creando bruciori.

pesce a carne bianca: se non scegliete di eliminare dalla vostra alimentazione prodotti di origine animale, il pesce a carne bianca è quello più sostenibile per l’organismo: la sua energia è moderatamente contraente e non impatta in modo particolare sull’organismo.
In ogni caso il mio consiglio è di provare a fare un periodo di astinenza da tutto il cibo animale, chiaramente con una dieta ricca e bilanciata e osservate quanta energia riceverete!
Questo potrebbe poi servire per riconsiderare il peso nella dieta dei prodotti animali.

I toccasana per tutto il tubo digerente

Sicuramente una dieta tendente al vegetale, che porta in tavola il più possibile ingredienti di stagione e del proprio territorio ci aiuta a essere in armonia con l’ambiente che ci circonda.

Ci sono però alcuni ingredienti che, pur non facendo parte della nostra tradizione, vale la pena avere sempre nella dispensa.

Se quindi soffrite di qualsiasi problema al tubo digerente kuzu, umeboshi, miso e tè bancha non devono mancare, oltre ad alcune alghe già citate prima.

Una tazza di zuppa di miso tiepida prima dei pasti, o qualche cucchiaio di kuzu e umeboshi la mattina appena svegli e un gradevole tè bancha da bere durante la giornata, faranno davvero la differenza.

Con questi accorgimenti alimentari vedrete migliorare i problemi legati alla bocca dello stomaco, come ernia iatale, reflusso gastrico, afte ricorrenti, ulcere.
Problemi legati all’intestino tenue come gonfiori, anemia, difficoltà di assimilazione.
Problemi legati all’intestino crasso: stitichezza, diverticoli, diarrea, emorroidi e ragadi.

Chiaramente ogni disturbo avrà alimenti più specifici e rimedi più mirati, che vanno sempre valutati da persona a persona considerando tutto l’organismo e non concentrandosi solo su quello specifico sintomo, ma un miglioramento generale, provando anche solo per 21 giorni a modificare le abitudini alimentari, lo si potrà certamente notare.

Bibliografia 

M. Kushi, A. Jack, La dieta per la prevenzione del cancro, Edizioni Mediterranee, Roma 2003
A. Colbin, il cibo che cura, Macro Edizioni, Cesena
M. Halsey, Terapia alimentare, Edizioni La Sana Gola, Milano 2011
M. Halsey, Cucina che cura, Edizioni La Sana Gola, Milano 2012
T. Colin Campbell, Thomas M. II Campbell, The China Study, Macro Edizioni, Cesena 2013
F. Berrino,
Il cibo dell’uomo, Franco Angeli Editore, Milano 2015

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