E se ogni promessa è debito, eccoci arrivare nella città della Torre Pendente, a seguito della prima parte del nostro viaggio in Toscana raccontatavi in questo post due settimane fa. Per dormire non c’è problema perché la comoda Area Sosta in Via del Pratale ci permette di raggiungere il centro in pochi minuti a piedi o, meglio ancora, in bici sulla comoda pista ciclabile.
Approcciare di sera Piazza dei Miracoli ha davvero un che di miracoloso; il silenzio e la calma che avvolgono questo luogo non hanno nulla a che vedere con la confusione diurna con turisti assorbiti dalla pratica del “selfy” o con i rumorosi venditori ambulanti di ombrelli, orologi e occhiali da sole. Roba da far girare la testa! E comunque, che sia giorno oppure notte, la Torre, il Battistero e la magnifica Cattedrale hanno un fascino che a ragion veduta ci viene invidiato in tutto il mondo.
Pisa è rimasta più o meno quella che ricordavo dai tempi in cui venivo qui a passare qualche settimana con il mio fratellino studente; strade colme di biciclette, studenti felici in ogni dove, turisti onnipresenti e lo stesso odore stantio fra i vicoli del centro.
Da Piazza dei Miracoli ci si inoltra nel centro, passando attraverso la ampia e suggestiva Piazza dei Cavalieri sulla quale si affaccia la Normale, che incute in noi “comuni mortali” un senso di rispetto e quasi timore.
Si prosegue poi in un percorso quasi obbligato attraverso Borgo Stretto fino a giungere che a Piazza Garibaldi e quindi ad attraversare l’Arno ammirando il panorama prima di inoltrarci su Via dei Banchi e il suo shopping più moderno.
In tutta questa zona sarà difficile se non improbabile, riuscire a consumare un pasto GF a parte qualche gelato più o meno garantito.
Numerose però le possibilità al di fuori del centro storico. Intanto vi segnalo un panificio-pastificio interamente GF che si chiama MAI GRANO e che si trova in Via San Jacopo 113.
Noi invece, un po’ ,obbligati dalle distanze, abbiamo scelto la Pizzeria “Pizza magica” nella sede di Via Vittorio Veneto.
Su questa strada, a distanza di pochi metri, ci sono ben 2 pizzerie per celiaci: la Nika e la Pizza Magica. Il primo locale si presenta meglio, più pulito e ordinato e riporta sulla scritta esterna “Impasti senza glutine di produzione propria”. Le recensioni non erano tuttavia delle migliori e per non rischiare abbiamo optato per il secondo locale. Arrivati qui, non nascondo di esser rimasta un po’ interdetta sul da farsi ma poi ho deciso di sedermi e rischiare. Il locale è molto piccolo e ha uno spazio esterno chiuso da una veranda dove sono collocati i pochi tavoli disponibili. Le tovaglie, plastificate, riportavano le tracce del precedente pasto e ho dovuto chiedere io alla cameriera di pulire il tavolo prima di disporre le nostre tovagliette (magari le briciole erano anche di una pizza con il glutine!!!). Dopo questo inizio poco incoraggiante sono arrivati i menu e il mio cuore si è un po’ riscaldato. La varietà di pizze è notevole e sembrano una più invitante dell’altra.
Gli antipasti sono limitati a salumi e formaggi ma per nostra fortuna la gentile cameriera che ci ha serviti ci ha suggerito una “Cecìna” (da lei tipicamente e amabilmente pronunciata “scescìna”) appena sfornata. Cos’è una cecìna? Ma naturalmente una deliziosa farinata di ceci, buonissima, genuina cotta e condita a puntino. Anche la pizza è stata una piacevole sorpresa; la solita “Americana” per mia figlia e una “Stracchinosa” per la mamma. Uniche birre disponibili la Tennent’s e la Estrella.
La scelta dei dolci è molto limitata e nello specifico ci hanno proposto un semifreddo, unica proposta del momento.
La solita chiacchierata finale con i proprietari (molto giovani peraltro) mi ha portato a scoprire che forse avevamo scelto la “sorella minore” fra i due ristoranti perché nella più grande “Pizza Magica City” sono disponibili non solo pizze ma anche tutti gli antipasti, i fritti i primi e quant’altro. L’unico dubbio mi è rimasto sull’impasto utilizzato per questa pizza: ho chiesto infatti conferma della loro appartenenza al circuito DS (simbolo peraltro visibilissimo sul grembiule del pizzaiolo/proprietario) chiedendo se gli impasti fossero forniti appunto da DS. I due ragazzi hanno risposto contemporaneamente e mentre lei diceva “Si, certo” lui asserivao “No facciamo tutto noi”.
Secondo voi a chi crescerà il naso? 😉
Ma la Toscana non è solo città d’arte e così, prima di tornare a casa, abbiamo voluto concederci una sosta al mare, in quelle zone di cui Carlo Cassola scriveva e i cui racconti mi hanno accompagnato per tutta la durata della mia adolescenza. Come dimenticare le mie omonime “Anna” descritte in questi luoghi?
Non potendo virare per Volterra ci siamo diretti prima a Cecina (dove vi segnalo un forno interamente GF, il “Meno male” che però non abbiamo potuto provare perché chiuso) e poi verso il mare.
Quando si arriva a Marina di Cecina, dopo aver percorso i soli 2 Km che la separano dal centro abitato di Cecina, la prima cosa che ci accoglie è il sentore dei pini portato dal vento che viene dal mare, misto all’inconfondibile odore di salsedine. E ciò che si vede subito, come in tutto il litorale Toscano fin giù al monte Argentario, è l’infinita distesa di pini modificati dal vento fino a formare una verde “grotta” al si sotto della quale passare con cautela, quasi a non voler violare la forza di volontà della natura.
Migliaia di aghi di pino ormai secchi ricoprono il suolo e fanno da tappeto per i piedi nudi dei bimbi che qui trovano giochi e scivoli sui quali trascorrere ore in piena libertà. Ed è proprio a 300 mt dal mare che in camper si può dormire presso l’area sosta comunale oppure presso il parcheggio dell’Acqua Park.
La bella passeggiata sul lungomare, ovviamente chiusa al traffico delle auto, ci porta verso quello che posso definire ad oggi (la mia onorata carriera da celiaca/viaggiatrice ammonta alla considerevole cifra di 12 anni ormai!!) il miglior ristorante Gluten Free mai provato: L’Acquapazza!
Lo so, è un’affermazione importante, del tutto personale e per questo discutibile, ma qui il mio voto non è dovuto solo al gusto e alla soddisfazione personale ma a tutta una serie di fattori che mi hanno portata a esprimere questo giudizio. Un po’ come attribuire la Bandiera Blu ad una località di mare (e marina di Cecina ha anche quella!)
Intanto comincio dalla telefonata che ha preceduto la nostra visita. Mia figlia aveva proprio voglia di una frittura di pesce e così ho chiamato per accertarmi che si potesse avere (non sarebbe la prima volta che in un ristorante certificato, la frittura per noi è proibita). La risposta del titolare è stata semplice e rassicurante: “Signora, qui non facciamo differenze, il menu è uguale per tutti”. Già sentire una frase del genere predispone alla grande direi e così ci siamo avviati con ottimismo verso la nostra meta.
Il locale è davvero molto carino: legno bianco ovunque, cura nei dettagli della semplice mise en place a partire dai colori abbinati e alternati, alla scelta delle sedie e degli ornamenti sui muri in stile marinaresco ma del tutto sobrio e originale.
Il personale in sala è squisito: Bruna (la moglie del titolare/chef) ci ha subito accolti con calore ma senza invadenza. Veronica, meravigliosa anche lei, ha immediatamente portato a tavola il menu (uguali per tutti). Aprendolo ci si rende conto subito della filosofia del ristorante, non senza un briciolo di sana commozione leggendo questo:
Voltando pagina, si affoga nell’imbarazzo della scelta perché i piatti proposti sono tutti troppo allettanti e già si pensa inconsciamente a cosa scegliere la prossima volta che ci si tornerà!
A distoglierci dai sogni arriva il cestino di pane senza glutine; anche qui, il più buono mai mangiato in un ristorante! Una baguette soffice, morbida profumata di sesamo, lievito madre e grano saraceno come solo le mani toscane sanno fare.
Ovviamente ho osato chiedere la ricetta, più che certa del segreto professionale da custodire, ma io ci ho provato e…dopo due minuti la ricetta (ispirata a Marco Scaglione) era sul mio tavolo! Non è anche questo un punto a favore?
Torniamo al nostro menu, di cui necessariamente ho dovuto riportarvi una copia, e alla difficile scelta da effettuare. Siccome mio marito mi legge nella mente (e nel sorriso ebete che dovevo avere mentre leggevo) ha proposto di “sacrificarsi” ordinando tutto il menu senza glutine e io non mi sono fatta pregare. Anche perché gli “Spaghettoni” ai frutti di mare (in formato tonnarelli per intenderci) da lui scelti erano fatti in casa (come tutta la loro pasta, pane, pizza e dolci) ed erano al nero di seppia. Divino piatto di mare!
Io ho optato, dopo una dura lotta fra paccheri, riso saltato e ravioli ripieni di pesce, per questi ultimi anch’essi neri e anch’essi strepitosi.
I bambini hanno scelto la frittura di calamari e gamberi che per tutti è senza glutine quindi no rischi di contaminazione!
Purtroppo oltre questo sostanzioso primo piatto non siamo riusciti ad andare, anche perché abbiamo dovuto terminare le fritture dei bimbi, in porzioni generose per le loro possibilità.
Fra i dolci, che non sono specificati nel menu, la scelta era da effettuare tra un “Cestino con crema al mascarpone”, un “….” E una “torta calda al cioccolato” che è stata la scelta effettuata da mia figlia e che è stata, inutile dirlo, indimenticabile!
A concludere una esperienza perfetta, c’è stata la chiacchierata con Gino, chef e proprietario di questo ristorante al quale ho fatto i miei complimenti per tutto: accoglienza, cura del locale, professionalità, scelta dei prodotti (quasi tutto biologico e ampio utilizzo di presidi Slow Food), servizio e cortesia e qualità della cucina. Lui è stato felice di ammettere, che il loro stesso piacere sta nel fornire un servizio uguale e di qualità per tutti gli ospiti che punti unicamente alla soddisfazione della clientela e al raggiungimento dei propri obiettivi in quanto professionisti esperti dell’arte della ristorazione. Non dovrebbe essere così per tutti?
oh santo cielo! che emozione leggere queste cose! L’acqua pazza sei tutti noi! gemelliamoci!
Ahahah mi fai morire Sonia 🙂
Complimenti!!!
Grazie Raffa!
grazie mille!! le tue informazioni so preziosissime, continua cosi!!
Grazie a te Monica! Il vostro sostegno incoraggia sicuramente ad andare avanti a beneficio della condivisione continua 🙂
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