La Stevia, Stevia Rebaudiana, è una pianta della famiglia delle Asteracee che cresce soprattutto nell’area compresa tra Brasile e Paraguay. È poco resistente al gelo e ha una fioritura tardo autunnale La Stevia è conosciuta da millenni da diversi popoli sudamericani, che ne hanno sfruttato il potere dolcificante delle foglie e le proprietà medicinali.
Le prime tracce scritte, riguardanti la Stevia, risalgono alla fine del 1800, a seguito della descrizione fatta da un botanico paraguayano, Moises Bertoni, che la denominò Eupatorium rebaudianum; successivamente William Botting Hemsley la classificò all’interno del genere Stevia, il quale era stato scoperto dal fisico e botanico spagnolo Pedro Jaime Esteve. La denominazione rebaudianum è stata attribuita in onore del chimico Rebaudi che per primo descrisse e catalogò le proprietà edulcoranti di questa pianta. Nel genere Stevia sono comprese 240 specie, ma soltanto la Stevia rebaudianum ha proprietà dolcificanti. Infatti, è comunemente conosciuto come foglia dolce o come foglia dello zucchero.
I principi attivi contenuti nella pianta, soprattutto nelle sue foglie, sono dei glicosidi terpenici: stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C e dulcoside A. Lo stevioside contiene tre molecole di glucosio all’interno della sua struttura, mentre il rebaudioside ne contiene quattro. Contrariamente a quanto avviene nel saccarosio, questi principi attivi conservano il potere dolcificante, pur non avendo potere energetico. In soldoni, dolcificano, ma non danno energia, non danno calorie.
Lo stevioside ed i suoi metaboliti non sono assimilati, sono invece rapidamente eliminati dal corpo.
I principi attivi presenti nelle foglie hanno un potere dolcificante da 150 a 250 volte più elevato dello zucchero. Come si osserva nella tabella, basta un cucchiaino da the di polvere pura o di estratto di Stevia hanno lo stesso potere dolcificante dato da circa 150 g di zucchero.
Sono stati effettuati diversi studi, sia epidemiologici sia tossicologici, prima che la US Food and Drug Administration autorizzasse l’impiego della Stevia nell’industria alimentare, come additivo alimentare (edulcorante) e come integratore dietetico, nel 2008. L’Unione Europea (EFSA) ha approvato l’utilizzo della Stevia come edulcorante nell’aprile 2010, regolamentando lo stesso con il documento UE n. 1131/2011 della Commissione dell’11 Novembre 2011 (QUI).
E’ classificato come E960.
La Stevia ha diverse qualità: proprietà antitumorali, antinfiammatorie, ipotensive, antifungine, ipoglicemizzanti, che ne permettono l’utilizzo da parte di chi è affetto da diabete di tipo II e anche di tipo I, sebbene ulteriori ricerche siano necessarie al riguardo.
Le proprietà ipoglicemizzanti sono dovute ad un’azione diretta dello stevioside e del rebaudioside A sulle cellule beta del pancreas; quindi, in presenza di glucosio i glicosidi della Stevia stimolerebbero la produzione di insulina. Sembra che la Stevia ed i suoi glicosidi stimolino la produzione di insulina soltanto quando la glicemia è anormalmente alta, ciò sarebbe quindi vantaggioso, poiché scongiurerebbe il rischio di ipoglicemia in pazienti diabetici.
Inoltre, è ricca di ferro, manganese e cobalto; è priva di caffeina, contiene proteine, vitamine e minerali. Pur contenendo carboidrati, non ha apporto energetico, quindi ha zero calorie.
Ha comunque proprietà lassative, per azione osmotica.
E’ stimata una ADI, ovvero
“una dose giornaliera ammissibile pari a 4 mg/kg peso corporeo/die per i glicosidi steviolici, un livello coerente con quello già definito dal comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA) nel 2006. Questi limiti sembrano tuttavia facilmente superabili, soprattutto nei bambini, in caso di forte consumo di cibi ricchi di glicosidi steviolici, in particolare le bevande analcoliche aromatizzate. Sempre secondo i dati EFSA, targati Gennaio 2011, per i bambini europei (di età compresa tra 1 e 14 anni). L’esposizione varierebbe da 1,7 a 16,3 mg/kg p.c./giorno, mentre per gli adulti le stime di esposizione riviste variano da 5,6 a 6,8 mg/kg p.c./giorno.” (my personal trainer)
Tante caratteristiche benefiche e nessun effetto collaterale?
Non è esattamente così. Ovviamente, ci sono i sostenitori della Stevia tout court e i suoi detrattori più accaniti. Senza demonizzazioni, va detto che non sempre il prodotto commercializzato è composto unicamente dai glicosidi terpenici presenti nelle foglie. Inoltre, è sempre bene consultare il proprio medico, soprattutto se si stanno assumendo preparati per l’ipertensione, poiché l’effetto ipotensivo della Stevia può essere sinergico con i farmaci assunti.
Tra gli effetti collaterali derivati dall’assunzione dei glicosidi della Stevia figurano: dolori muscolari, intontimento, vertigini, nausea e anche vomito.
Ovviamente, tali effetti collaterali sono in relazione allo stato fisico e alla quantità assunta. Però, è sempre necessario fare attenzione. Inoltre è bene evitare che le donne in gravidanza e i bambini al di sotto dei tre anni consumino Stevia ed è fondamentale ricordare la dose giornaliera ammissibile.
Nell’utilizzare la Stevia, in polvere o in gocce, consiglio vivamente di leggere questo articolo del National Geographic e di consultare la tabella, presente in questo articolo, per le eventuali conversioni. I prodotti commercializzati che contengono i glicosidi della stevia sono utilizzabili non solo nelle bevande (soft drinks), ma anche nei prodotti da forno, in virtù della loro stabilità nel tempo e della loro resistenza al calore (fino a 200 °C).
Va comunque ricordato che la Stevia ha un forte retrogusto di liquirizia, che potrebbe non essere a tutti gradito. In alcuni brands commerciali di stevia, in etichetta sono presenti aromi per minimizzare questo retrogusto.
Sempre nell’etichetta di diversi brands commerciali di Stevia, si legge che non sono solo presenti i glicosidi terpenici delle foglie, ma anche altri edulcoranti e dolcificanti, come ad esempio il fruttosio, l’eritritolo (E968, polialcole dall’effetto fortemente lassativo, le dosi giornaliere tollerabili sono comprese tra 0,5 g/kg di massa corporea e 1 g/kg di massa corporea), lattosio (sic!), eccipienti come l’E468 (carbossimetilcellulosa sodica reticolata), l’E470 (sali di calcio degli acidi grassi).
Sebbene quindi sia tanto decantata la sua naturalezza, è sempre bene ricordare che nella formula del prodotto commercializzato ci sono altri ingredienti.
Perciò, vanno sempre lette attentamente le etichette, ricordando che il primo ingrediente è quello presente in percentuale più elevata – in alcuni prodotti commerciali il primo ingrediente non è lo steviolo, ma il fruttosio o il lattosio. Ciò è ingannevole, soprattutto per coloro che per motivi di salute devono evitare alcuni dolcificanti o alcuni additivi.
Ovviamente vanno anche valutate attentamente le sinergie degli effetti collaterali possibili.
La buona vecchia regola “cum grano salis” funziona anche nel caso della stevia: niente demonizzazioni, maggiore informazione.
Che ne pensate?
Avete provato la Stevia?
Fonti bibliografiche e visive
en.wikipedia.org
it.wikipedia.org
greenme.it
www.trademarkandcopyrightlawblog.com
cheaphealthygood.blogspot.com
lapalestra.net
litaliasquisita.net
http://flipper.diff.org/app/items/info/4269
http://www.erbaviola.com/2012/03/20/stevia-linvasione-commerciale-e-la-legislazione-attuale.htm
http://www.erbeofficinali.org/dati/deleo/monogr/stevia.php
http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/stevia-stevioside.html
http://www.fda.gov/aboutfda/transparency/basics/ucm214864.htm
http://www.theglobeandmail.com/life/health-and-fitness/stevia-is-sweet—but-is-it-safe/article572504/
http://www.erbaviola.com/2012/03/20/stevia-linvasione-commerciale-e-la-legislazione-attuale.htm
http://www.livescience.com/39601-stevia-facts-safety.html
my personal trainer.it
http://www.sparkpeople.com/resource/nutrition_articles.asp?id=1273
Fabiana Corami in collaborazione con Sonia Mancuso
Ciao 🙂
Provata più volte per tentare di farmela piacere e…non mi piace. Il retrogusto di liquirizia per me è fastidioso, anche se la liquirizia (vera) mi piace. Inoltre ogni volta ho avuto un vago senso di nausea che attribuivo al cattivo sapore..però ora leggo che sono effetti possibili…
Aggiungo alle tue osservazioni sui prodotti con additivi che ci sono marche con indicazioni molto fuorvianti sulla confezione. Ad esempio su prodotti composti con eritritolo e stevia, a volte si indica l’eritritolo come “agente volumizzante”. In realtà è un dolcificante artificiale ed è presente in grande quantità (volumizzante?) nel prodotto. Per cui un consumatore crede di acquistare la preziosa e naturale stevia mentre sta comprando altro. E ingerisce altro.
Ciao Francesca! Esattamente! Quindi, alla fine non si compra Stevia, ma un altro dolcificante con Stevia.
Questo deve essere detto chiaramente.
La stevia ha delle ottime proprietà, come è stato evidenziato in questo post. Non sempre i prodotti commercializzati le possiedono e questo lo attestano gli ingredienti in etichetta. Sono state omesse le marche, perchè i consumatori devono imparare a leggere le etichette e ha pensare cum grano salis. Non mi stancherò mai di ripeterlo! Buona giornata cara