Reovirus e rotavirus potrebbero essere il trigger della celiachia?
Di recente, anche la stampa nazionale si è interessata di una pubblicazione scientifica su Science (Bouziat et al., 7 aprile 2017).
Il perchè di tanto interesse è legato alle conclusioni di questo studio.
I reovirus, o meglio i reoviridae sono una famiglia di virus, che può utilizzare come “ospite” vertebrati, invertebrati, piante, funghi, ecc. Possono infettare sia il tratto gastrointestinale sia il tratto respiratorio ed ecco il perchè del loro nome (Respiratory Enteric Orphan Viruses). Sono chiamati virus orfani, poichè alcuni non sono associati ad una malattia precisa. I reovirus che possono infettare il tratto intestinale sono i rotavirus, i quali rappresentano la più importante causa di gastroenterite nei bambini.
Le conclusioni cui giunge lo studio pubblicato su Science è che questi virus, generalmente innocui o non associati a specifiche malattie, possono essere in grado di modificare l’omeostasi dell’intestino, il nostro secondo cervello, di modificare le interazioni dei linfociti T e di diminuire la tollerabilità nei confronti di alcuni antigeni, come la gliadina.
In una persona sana, la gliadina del glutine è ben tollerata e le funzioni dei linfociti T non sono alterate, come non è alterata l’omeostasi dell’intestino, poichè il microbiota intestinale è in equilibrio.
Le conclusioni di questo studio del 2017, sebbene siano state verificate per ora solo in laboratorio, sottolinea l’importanza dell’equilibrio del microbiota intestinale e di come le sue alterazioni dovute appunto alla presenza di virus, i reovirus, possano poi provocare una notevole diminuizione della tollerabilità alla gliadina e possano modulare la risposta dei linfociti T. Questi importanti cambiamenti in una persona predisposta geneticamente possono “innescare” la celiachia, che ricordiamo è una intolleranza permanente alla gliadina autoimmune e su base genetica.
Quindi, da un lato i reovirus potrebbero cambiare l’equilibrio del microbiota umano e innescare una disbiosi; è noto che i celiaci e tutti coloro che soffrono di patologie intestinali presentano una disbiosi. Dall’altro modificando la tollerabilità ad alcune molecole (antigeni) e modificando la risposta immunitaria potrebbero innescare l’espressione di alcuni geni e quindi innescare la celiachia.
Anche uno studio tutto italiano, pubblicato nel 2013 su Immunological Research, e frutto di una ricerca precedente della stessa equipe pubblicato nel 2006 su PlosOne, aveva evidenziato il ruolo dei rotavirus nell’espressione della celiachia.
Famiglia dei reoviridae (da Viral Zone)
Del ruolo dei rotavirus nella manifestazione della celiachia ne avevamo già parlato in Vaccino per la celiachia in arrivo; il vaccino del rotavirus è disponibile anche in Italia (i dettagli sono nell’articolo).
Queste ricerche evidenziano ancora una volta l’importanza del microbiota umano e del suo equilibrio, del quale abbiamo parlato estesamente in diversi articoli.
Continuare a studiare i meccanismi di malattie come la celiachia, continuare a studiare il microbiota e la sua disbiosi significa poter approfondire gli studi su altre malattie autoimmuni, che coinvolgono l’intestino e non solo, per poter poi trovare cure sempre più efficaci.