Relazione annuale celiachia – anno 2016

E’ stata pubblicata nel mese di gennaio 2018 la Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia con i dati relativi al triennio 2014 -2016. La Relazione è stata realizzata dal Ministero della Salute – Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione.

 

Lo scorso anno la relazione annuale redatta per l’appunto dal Ministero annunciava importanti cambiamenti soprattutto per quanto concerne la diagnosi in età pediatrica e puntualizzava come sempre un continuo aumento della popolazione celiaca diagnosticata. QUI LA RELAZIONE 2014

Ma andiamo a quest’anno…

Come sempre una parte introduttiva è destinata al raffronto storico tra i dati, di ieri e oggi, delle diagnosi di celiachia soprattutto in età pediatrica: se negli anni ’30 il decesso di bambini affetti da celiachia era del 40%, oggi fortunatamente questo dato si è significativamente ridotto. Inoltre:

Il numero delle diagnosi di celiachia è iniziato ad aumentare significativamente negli anni ’90
quando è stata identificata una classe di anticorpi, chiamati anti-endomisio o EMA,
con una sensibilità del 95% e una specificità del 93%.

Questa metodica ha permesso una più veloce e precisa diagnosi.

Un breve paragrafo viene dedicato alle malattie glutine-dipendenti che sono per l’appunto la celiachia, la dermatite erpetiforme, l’allergia al grano,  e l’ormai diffusa glutensensitivity.

Celiachia e diagnosi Gluten Free Travel and Living
Celiachia, Gluten sensitivity, allergia al frumento: la mappa dei disturbi legati al glutine (da Lovat, 2014) – Gluten Free Travel and Living

Successivamente viene ribadita l’importante modifica dei LEA che ha permesso di spostare la celiachia e la dermatite erpetiforme dall’elenco delle malattie rare a quello delle malattie croniche invalidanti, e il conseguente cambio codice esenzione.

Ma uno degli aspetti più significativi di questo documento, e che viene fortemente sottolineato dalla nostra ministra Lorenzin fin della prefazione, è relativo alla modifica del:

…Decreto 8 giugno 2001 sull’assistenza sanitaria integrativa.
Il nuovo decreto ha permesso, infatti, di mantenere in regime di esenzione anche i prodotti
alimentari destinati ai celiaci che a livello europeo invece sono stati esclusi dal campo di applicazione del regolamento sugli alimenti destinati ad un’alimentazione particolare.

In Europa, come sappiamo, con l’approvazione del Regolamento 609/2013, gli alimenti senza glutine sono usciti ufficialmente dalla categoria degli alimenti destinati ad un’alimentazione particolare, rientrando così nel regolamento degli alimenti con normale etichettatura.

In Italia però, con la modifica del decreto 8/05/2001 è stato possibile mantenere in regime di esenzione gli alimenti senza glutine; nello specifico distinguiamo tra:

  • alimenti naturalmente privi di glutine
  • alimenti “trasformati” (non naturalmente privi di glutine) che possono vantare in etichetta la dicitura “senza glutine” se hanno un contenuto di glutine inferiore ai 20 mg/kg (o parti per milione – ppm)

Questi ultimi si distinguono a loro volta in:

  • ALIMENTI SENZA GLUTINE “adatti ai celiaci” o “adatto alle persone intolleranti al glutine”. Sono alimenti naturalente privi di glutine la cui dicitura suddetta è accessoria;
  • ALIMENTI SENZA GLUTINE “specificatamente formulati per i celiaci” ovvero:

Si tratta di alimenti sostitutivi espressamente prodotti, preparati e/o lavorati al fine di ridurre il tenore di glutine di uno o più ingredienti oppure sostituire gli ingredienti contenenti glutine con altri ingredienti che ne sono naturalmente privi. In questo caso la dicitura “senza glutine” può essere accompagnata dall’indicazione “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” o “specificamente formulato per celiaci”.

I prodotti idonei, destinati ad una rigida dieta senza glutine e in regime di esenzione sono contenuti nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine

Gluten Sensitivity - Gluten Free Travel and Living

Un’altra importante questione viene precisata nella relazione, quella relativa alle ingenti somme di finanziamenti erogati a favore delle regioni per promuovere e garantire la somministrazione di pasti senza glutine nelle mense scolastiche, ospedaliere e in quelle annesse alle strutture pubbliche e le attività di formazione destinate agli operatori del settore alimentare.

Infine, ampio spazio viene lasciato come ogni anno ai dati relativi alle nuove diagnosi, ripartite per regioni e sesso. Di seguito vi riportiamo i dati più significativi:

  • NUOVE DIAGNOSI: circa 15.500

Le prime quattro regioni con il maggior numero di celiaci sono sempre le stesse, tranne che la quarta, dove la Toscana viene sostituita dall’Emilia Romagna:

LOMBARDIA 37.907 
LAZIO 19.325
CAMPANIA 18.720
TOSCANA 16.020

E come sempre, il numero di donne diagnosticate è superiore rispetto a quello degli uomini.

Infine segnaliamo un altro importante, ma non ancora soddisfacente dato, relativo alle mense:

Le mense scolastiche, ospedaliere e quelle annesse alle strutture pubbliche che devono garantire un pasto senza glutine ai celiaci che ne fanno richiesta secondo la legge 123/2005 sono risultate complessivamente 39.110, di cui 27.866 scolastiche, 6.924 ospedaliere e 4.320 annesse alle pubbliche amministrazioni .

Nelle conclusioni due importanti sfide ci stanno a cuore:

– l’impegno nel consentire l’acquisto dei prodotti senza glutine erogabili non solo nelle farmacie ma anche negli esercizi commerciali della Grande Distribuzione;

– così come, superare i confini regionali permettendo ai celiaci l’acquisto dei prodotti in regime di esenzione anche al di fuori della propria regione di residenza o domicilio.

 

 

Foto: tratte dal web

 

 

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