Pillola scudo e celiachia
La pillola scudo per la celiachia viene dal Canada.
La notizia ha infiammato questa torrida estate del 2015 e ha rinvigorito le speranze di molti celiaci.
La ricerca che ha portato alla formulazione della cosiddetta pillola scudo si deve al professore associato Hoon Sunwoo, della facoltà di Farmacia e Science Farmaceutiche dell’Università dell’Alberta, presso Edmonton.
Il professor Sunwoo, assieme al suo collega Jeong Sim, un professore in pensione della facoltà di Scienze Ambientali, Agricole e Naturali dell’Università dell’Alberta, ha sviluppato un integratore a partire dal tuorlo inattiverebbero la gliadina, che è la proteina presente nel glutine e che costituisce il trigger scatenante la reazione autoimmune della celiachia. L’azione di questo integratore farebbe sì che la gliadina possa attraversa il lume intestinale senza attivare tutta la cascata di processi che portano poi all’appiattimento dei villi.
A differenza della pillola anti – zonulina sviluppata da Fasano e collaboratori, la pillola scudo non è una cura della celiachia, ma è appunto uno scudo, un supplemento che il celiaco – e forse chissà anche il gluten sensitive – può prendere per evitare gli effetti negativi del cosidetto glutening (del quale parleremo dettagliatamente prossimamente) e non solo!
La pillola anti – zonulina sviluppata da Fasano e collaboratori ha infatti come obiettivo la cura della celiachia. La sua azione si concentra sulla zonulina, una proteina in grado di modificare la permeabilità dell’intestino e che influenza anche altre cascate infiammatorie, come ad esempio quella dell’asma, e potrebbe anche avere un ruolo in alcune neoplasie.
La pillola di Fasano e collaboratori avrebbe quindi lo scopo di ripristinare la funzione di barriera che l’intestino perde, nel momento in cui, a causa del glutine diventa poroso (il cosiddetto leaky gut); costituirebbe quindi una efficace terapia di protezione.
Invece, l’ingestione di questa pillola scudo, come dice il suo scopritore, permetterebbe di gustarsi “una birra o una fetta di pizza” in tranquillità. La pillola andrebbe ingerita 5 minuti prima dell’assunzione degli alimenti e avrebbe effetto per due ore.
In pratica, questa pillola scudo permetterebbe quindi una trasgressione sicura al celiaco, senza però guarirlo dalla celiachia, malattia autoimmune, e senza avere effetto sulle condizioni dei villi intestinali.
Per lo sviluppo di questa pillola scudo sono stati necessari dieci anni di lavoro e di ricerca.
Anche per la pillola anti-zonulina ci sono voluti diversi anni di duro lavoro e di ricerca, prima di arrivare al principio attivo e allo sviluppo della pillola in sé.
Il passo successivo dopo questa ricerca per la pillola scudo, è stato quello di dimostrare che tale pillola non costituisce un pericolo per la salute umana (trial 1). Appurato ciò si passa alla fase due del trial, nella quale bisogna dimostrare l’efficacia sull’uomo di quanto sviluppato (trial 2 e successivi). Poi, passate queste fasi, la pillola potrà essere messa sul mercato, partendo inizialmente da Canada e Usa e poi nel resto del mondo.
Come è accaduto per la pillola anti zonulina, vista l’incidenza della celiachia e considerata anche, negli ultimi anni, l’incidenza della gluten sensitivity, i trial 1 e 2 per la pillola scudo potrebbero ricevere il Fast Track Designation dalla FDA (Food and Drugs Administration), ovvero potrebbe essere consentito un iter di approvazione accelerato. I ricercatori canadesi sono molto ottimisti e considerano che tra tre anni la pillola scudo possa essere già sul mercato canadese e USA.
Nel frattempo, ovvero mentre l’iter sperimentale sia per la pillola anti-zonulina sia per la pillola scudo va avanti, l’unica vera cura per il celiaco e anche per il gluten sensitive è la dieta senza glutine, che va seguita in maniera conforme, o come amano dire gli esperti con una completa aderenza alla compliance, quindi niente trasgressioni.
Comunque nel caso in cui la pillola fosse disponibile già da adesso, è bene ricordare la necessità dei controlli e la necessità di rivolgersi agli specialisti prima della sua assunzione.
Wang et al. Journal of Cell Science, 113, 2000
Fasano A, Phisiological Reviews, 91, 2011
https://uofa.ualberta.ca/news-and-events/newsarticles/2015/july/cracking-gluten-intolerance
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