Andiamo a pranzo a Genova all’Osteria dei Cacciatori
Oggi siamo molto felici di presentarvi una nuova, eclettica, spumeggiante e bravissima socia; Emilia Michelazzi. Questo è il suo blog e ditemi se non la trovate fortissima! Per farsi conoscere da tutti noi, ci ha regalato questa interessante recensione. Venite a leggerla?
L’osteria dei cacciatori: una vegia ostaia zeneize.
In una tiepida giornata di sole della scorsa settimana tutta la famiglia Michelazzi ha deciso di sfidare la pigrizia e di salire sulle alture genovesi, scopo della gita una bella mangiata dall’Osteria dei Cacciatori, nella frazione di Bavari.
Ora, per chi non fosse del luogo, Genova sorge tra mare e monti, una sottile linea di terra che si sviluppa in lunghezza, seguendo la costa. In mezz’ora si abbandonano le tipiche spiagge sassose del lungo mare e ti ritrovi su quelli che amichevolmente chiamiamo “bricchi”, ovvero i rilievi collinari che circondano la città.
A Bavari c’è una chiesetta, un campo da calcio, qualche negozio, e si può ammirare la città dall’alto:
E poi, proprio di fronte alla chiesa di Bavari, immerso tra i prati, gli alberi da frutto, e d’estate e primavera i campi di fiori, sorge il ristorante, una vera e propria istituzione cittadina e il primo locale che mi è stato consigliato dopo la mia diagnosi di celiachia.
Ricordo ancora il mio sollievo nello scoprire, tanti anni fa, che al ristorante potevo ancora mangiare come “gli altri” e scegliere tra diversi piatti, e quel sollievo mi è rimasto ancora adesso, appena varco la porta dell’Osteria, sebbene nel frattempo la mia vita da celiaca si sia arricchita di tante nuove esperienze.
L’interno del locale è accogliente e quanto di più lontano si possa immaginare in una città a vocazione marinara come Genova: tanto legno, un caminetto al centro del salone, grandi vetrate che danno sulla città sottostante, un arredo rustico che richiama la caccia e la campagna (in effetti l’osteria è nata proprio per ristorare i cacciatori stanchi di ritorno dalle battute di caccia nell’entroterra).
Ecco l’altra faccia della città, vicina geograficamente al porto antico, al mare, ai vicoli, ma lontana in quanto ad atmosfera e sensazioni.
La gestione del ristorante è famigliare, calorosa e attenta, e oramai da tanti anni il locale fa parte del network AIC. Non sorprende dunque trovare nel week- end tavolate riunitesi per cresime, comunioni, matrimoni, dove gli invitati o i festeggiati celiaci mangiano allegramente insieme agli altri convitati i piatti della tradizione ligure. l’Osteria dei Cacciatori continua infatti a conservare gli antichi sani sapori della cucina contadina di un tempo e l’insegna “vecchia osteria genovese” rispecchia perfettamente lo spirito del locale.
I pranzi qui si aprono spesso e volentieri con un antipasto misto e così la settimana scorsa ho gustato un ricco piatto composto da insalata russa, panisse di farina di ceci, affettati, torte di verdura, di bietole e cipolle, altro grande classico della nostra cucina, il tutto accompagnato da pane caldo fatto in casa e da un buon bicchiere di Pigato. Per non farmi mancare nulla ho ordinato pure una porzione di frisceu, le nostre frittelline salate, che sono la fine del mondo e chi è ligure sa di cosa parlo… naturalmente il tutto gluten free:
Il cameriere è cortese e attento nel servire la clientela celiaca, i piatti vengono serviti separatamente rispetto a quelli “glutinosi” senza pericolo di contaminazioni o ancora peggio, di confusione.
Anche per i primi domina la genovesità e così ordino i pansoti con burro e salvia, la nostra pasta ripiena di erbe fresche e e le tagliatelle con il tuccu, il ragù di carne alla genovese, da spartire con la mia tavolata (che assaggia volentieri anche i piatti senza glutine!!): disponibili anche i ravioli di carne e altri sughi, come quello di cinghiale, che ho assaggiato in altre occasioni e come tutto il resto sono fatti in casa.
Abbuffati di antipasto e primi a questo punto risulta difficile trovare spazio per i secondi, ma chiedo comunque al cameriere cosa c’è in menù, per curiosità e per gola: tantissimi piatti di carne, tagliate, carne alla brace, cacciagione, e il mitico fritto misto genovese, una vera e propria bontà, carne bianca, verdure, frutta, tutti deliziosamente impanati e fritti e serviti in un piatto che è un vero trionfo di sapori.
Purtroppo anche il mio stomaco ha dei ragionevoli limiti e devo rinunciare al fritto misto, che ho comunque già assaggiato durante qualche altro pranzo in questo locale e di cui conservo un ottimo ricordo…. Però resta lo spazio per un dolce, ed ecco il semifreddo alle castagne, fatto in casa come il resto delle pietanze ordinate. Delicato e delle giuste dimensioni, introduce così nel menù un altro alimento principe dell’entroterra genovese, la castagna, onnipresente nella nostra cucina sia sotto forma di farina, che sotto forma di squisiti dessert, come questo.
Con questo gran finale termina il mio pranzo all’Osteria dei Cacciatori e posso fornirvi qualche considerazione a margine della mia esperienza (o per meglio dire, delle mie numerose esperienze) in questo ristorante e qualche informazione pratica.
Come già anticipato prima il locale non si trova in centro città e non è chiaramente la scelta ideale per chi visita Genova in giornata, con l’obiettivo di rimanere in zona Acquario-centro storico-luoghi di maggiore interesse turistico e magari non è dotato di mezzo proprio.
Il discorso cambia per una visita distribuita su diversi giorni e per chi è già stato a Genova altre volte e desidera scoprire qualcosa di nuovo di questa città. Bavari è facilmente e rapidamente raggiungibile in macchina, e proprio la tipicità della cucina di questo locale, anche nella versione gluten free,rappresenta secondo me un validissimo motivo per avventurarsi in zone meno turistiche.
Noi ringraziamo di cuore la nostra Emilia e vi forniamo qui di seguito tutti i dettagli per provare questo delizioso ristorante:
Trattoria Osteria dei Cacciatori
Via Serra di Bavari, 15 R 16133 Genova
Tel: 010-3450323/259 Fax: 010-3450323
E-mail: ost.cacciatori@tin.it
www.osteriadeicacciatori.it