Lupus e alimentazione: conteniamolo a tavola.

Lupus e alimentazione: conteniamolo a tavola

Il 10 maggio è stata la giornata mondiale dedicata a una delle malattie autoimmuni più subdole e complesse: il lupus.
Ne abbiamo parlato proprio qui, in questo articolo di Fabiana Corami.

Oggi riproponiamo l’argomento osservando il lupus da un altro punto di vista: utilizzeremo la bussola della medicina cinese, per poterci poi orientare meglio a tavola.

Lupus e visione energetica

Ognuno di noi ha una costituzione diversa, una storia diversa e una diversa predisposizione.

Tutte queste nostre caratteristiche fanno sì che ciascuno di noi reagirà in modo differente anche se magari presentiamo stili di vita simili, ma non congeniali alla nostra natura.
E sarà proprio il nostro corpo a farci capire che in qualche modo non stiamo assecondando la nostra natura. E lo fa mandandoci dei sintomi.
I sintomi che manifestiamo, per la medicina cinese (sto semplificando molto), vengono scatenati da uno squilibrio energetico che agisce sull’intero equilibrio del nostro corpo.
È attraverso quindi il sintomo che il nostro corpo cerca di ricreare l’equilibrio perso andando a eliminare gli eccessi.

Noi siamo quindi sì diversi, ma per la medicina cinese, è la natura del sintomo che ci guida e che ci permette poi di aggiustare la via.

Potete approfondire questo aspetto attraverso la teoria dei 5 elementi: troverete moltissime pubblicazioni e approfondimenti anche online.

E quindi, come possiamo identificare la natura del lupus, per poi porre rimedio?

Terreno fertile per il lupus è l’indebolimento del sistema immunitario, sistema immunitario che passa dal benessere del nostro intestino e che garantisce la qualità del nostro sangue (sto sempre semplificando).
Ne abbiamo già parlato in vari post che potete trovare qui, qui, qui.

Il lupus si manifesta attraverso la pelle, coinvolge reni, può coinvolgere i polmoni, coinvolge il fegato.
Tutti organi di espulsione delle sostanze che intossicano il nostro organismo. Che, se non funzionano bene, creano l’ingorgo, intossicando il sangue e scatenando il sintomo, e alla lunga la malattia.

Cibo come carburante

Photo by Hermes Rivera on Unsplash

Se il nostro carburante è il cibo, quando qualcosa si inceppa, è bene quindi correre ai ripari, per dare il giusto segnale all’organismo di aver afferrato il messaggio e di essere intenzionati a mettere in atto un cambiamento.

Questo vale sicuramente anche in presenza del lupus.

È ormai indubbio che l’alimentazione, affiancata a eventuali terapie consigliate dallo specialista, e ad approcci sistemici (olistici), che tengano conto dell’insieme della nostra persona, e non solo del sintomo, siano un trinomio vincente!

Da dove partiamo quindi? Possiamo farlo sicuramente dall’alimentazione!

Quali alimenti è meglio evitare?

Tutti i cibi NO che hanno portato il nostro organismo allo squilibrio energetico, andandoci a esporre al lupus.

cereali contenenti glutinel’eccesso di glutine può causare permeabilità intestinale. Soprattutto il glutine contenuto nei cereali ‘di nuova generazione’, selezionati in laboratorio e non nei campi.
Se trascurata, la permeabilità intestinale può predisporre all’insorgenza di malattie autoimmuni.
Inoltre, il glutine, espone l’organismo all’insorgenza di infiammazione che non giova affatto al nostro corpo.

latte e latticini freschi: hanno un’energia espansiva (quindi tendono a indebolire l’organismo) e creano muco.
Muco che ostacola la depurazione dell’organismo, e che rallenta il processo di decongestione della pelle, delle vie respiratorie, dell’intestino e dei reni.

zuccheri raffinati, carboidrati semplici raffinati, bibite e succhi di frutta zuccherati: hanno un’energia espansiva; l’effetto è proprio quello di creare dispersione di forza e di calore all’interno dell’organismo.
A risentirne in primis è il sistema immunitario.
Per i reni gli alimenti peggiori, da un punto di vista energetico, sono proprio i dolci, che spesso contengono anche molti grassi.

frutta di origine tropicale, comprese le solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate) o fuori stagione: la frutta tropicale ha un’energia espansiva. È cresciuta per rinfrescare chi vive nei paesi tropicali e per reintegrare sali minerali e vitamine adatte a quei luoghi.
In genere qui la troviamo nel periodo dell’anno opposto o comunque viene raccolta acerba e fatta maturare in modo non naturale.
La sua assunzione, soprattutto se costante, non giova a tutto il nostro organismo. Anche la frutta (e la verdura) fuori stagione crea squilibrio: evitare i pomodori a dicembre è cosa buona e giusta!!

alcolici: come gli zuccheri raffinati hanno un’energia fortemente espansiva, inoltre affaticano il lavoro del fegato

cibo di origine animale, in particolare carne rossa, ma anche bianca, e eccessivo consumo di uova: hanno un’energia molto contraente e se consumati quotidianamente ostacolano lo scorrere dell’energia. In particolare ostacolano quella di fegato e pancreas, non permettendo loro di lavorare al meglio.
Oltre chiaramente a contenere grassi saturi e a causare infiammazione

latticini stagionati: hanno un’energia contraente, che non giova a fegato e pancreas in particolare. Inoltre spesso sono molto salati e l’eccesso di sale non aiuta certamente i reni

prodotti da forno: hanno un’energia molto contraente (cottura ad alta temperatura, consistenza secca). Spesso, se confezionati, presentano ingredienti di scarsa qualità.
Inibiscono soprattutto l’energia del fegato, procurandoci così parecchi fastidi: emicranie, cervicali, rigidità articolari

cibi conservati e con coloranti: tutti i cibi manipolati troppo dall’industria alimentare non sono congeniali al nostro organismo. Meglio ridurli alle emergenze, o evitarli proprio

eccesso di alimenti fermentati: in genere gli alimenti fermentati sono un toccasana per il nostro intestino, perché arricchiscono il nostro microbioma.
Ma spesso in presenza di malattie autoimmuni si verificano reazioni del sistema immunitario il quale si rivolta anche ai lieviti.

Quali alimenti è utile portare a tavola?

I più congeniali per ripopolare il nostro intestino di un più complesso microbiota. Quelli che aiutano a rafforzare il nostro sistema immunitario, a rafforzare e ripulire i reni e il fegato, a potenziare i polmoni e decongestionare la pelle, per creare insomma sangue nuovo, necessario al nostro benessere.

Cereali integrali (senza glutine), pseudo cereali e legumi*: dal punto di vista energetico, ciascuno con le sue peculiarità, sono gli alimenti più equilibrati. Sono seme e frutto allo stesso tempo.
Tengono costante la nostra glicemia dosando il rilascio di zucchero nel sangue.
Essendo ricchi di sali minerali e vitamine integrano il nostro organismo dei micronutrienti di cui necessita.
Il loro abbinamento assicura anche un corretto apporto di proteine.
Il miglio aiuta il pancreas, e asciuga l’organismo dall’umidità, il riso integrale nutre l’intestino crasso e tonifica i polmoni, il grano saraceno (cereale indicato principalmente in inverno, ma da utilizzare con parsimonia in caso di problemi alla pelle), tonifica i reni. Quinoa, mais, amaranto tonificano cuore e intestino tenue.

Se le fibre contenute nei cereali e legumi sono mal tollerate un’ottima soluzione, per rieducare l’intestino, è quella di passarli nel passaverdura, eliminando le fibre più grossolane aumentandole poco alla volta.

*Qui potete trovare indicazioni su come cucinare i legumi in modo da ridurre drasticamente quelle sostanze che possono dare più fastidio.

Verdure fresche cotte e crude biologiche e di stagione:  in particolare verdure a foglia verde (a eccezione di bietole e spinaci che potrebbero se usate frequentemente affaticare reni e cistifellea essendo ricche di ossalati); radici (rape bianche, carote, pastinaca daikon, ravanelli..); verdure tonde come la zucca.

Tutto quello che cresce ‘vicino casa’ e in stagione (salvo eccezioni particolari e personali) è congeniale al nostro organismo e ha l’energia giusta per mantenerlo in equilibrio.
Inoltre le fibre sono necessarie al buon funzionamento del nostro intestino.
Se le fibre sono mal tollerate utilizzare anche per le verdure cotte il passaverdura.

germogli: ricchissimi di sali minerali e vitamine.
Un’ottima soluzione soprattutto nei periodi, come a inizio primavera, dove scarseggiano le verdure.
Hanno un energia totalmente rivitalizzante. Meglio se autoprodotti!

alghe: alimenti preziosissimi per il nostro organismo. Andrebbero considerati dei veri e propri integratori naturali.
In presenza di disturbi alla tiroide confrontarsi col proprio endocrinologo.

frutta di stagione, in particolare frutti di bosco: sia cotta sia cruda la frutta, purché di stagione, può essere utilizzata per spezzare la fame.
Se sono presenti problemi alla pelle, ridurre al minimo anche la frutta e preferirla cotta (sempre con eccezione dei frutti di bosco).
Integrando con gli altri alimenti, verdure in particolare, le vitamine saranno comunque disponibili nella dieta.
I frutti di bosco inoltre contengono sostanze antinfiammatorie utilissime all’organismo debilitato.

olio di oliva: l’olio aiuta l’assimilazione delle vitamine liposolubili, ma ha comunque un’energia espansiva e quindi sarebbe bene evitare di farne uso abbondante a crudo.
Non è necessario “friggere”, basta scaldarlo qualche istante, in modo che accumuli un po’ di calore che poi restituirà all’organismo.

sale integrale marino: il sale è uno degli alimenti con energia più contraente, e, se ben dosato, riequilibra molti piatti.
Non bisogna eccedere, ma neppure demonizzarlo, purché sia marino e integrale.
Il sale tonifica i reni, ma un suo eccesso li danneggia, inoltre (sempre un eccesso di sale) impatta anche sul sistema circolatorio.

pesce piccolo a carne bianca pescato (facoltativo): rispetto ad altri prodotti di origine animali il pesce a carne bianca (trota, orata, spigola, merluzzo..) ha un’energia meno contraente e i suoi grassi sono più ‘morbidi’ di quelli della carne rossa e non si depositano nelle arterie.
Per l’organismo è quindi più sostenibile ed essendo ricco di omega3 porta benefici in caso di infiammazione.

L’elenco non è sicuramente esaustivo, e poiché non siamo per l’appunto tutti uguali, alcuni alimenti considerati più congeniali, potrebbero invece creare qualche altro problema.

Sarà quindi importante sperimentare e imparare a conoscere il proprio corpo e ascoltare le sue reazioni.
NB: non è valido dire che è il corpo che cerca la crema alla nocciola.

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Buone pratiche per prendersi cura di sé

Concludo con alcuni consigli, che ritengo essere importanti esattamente come riportare l’attenzione alla tavola e alla scelta delle materie prime.

Non dobbiamo dimenticarci di MASTICARE il nostro cibo.
La digestione comincia in bocca e se ingeriamo il cibo non del tutto scomposto affatichiamo inutilmente il nostro sistema digerente e l’intestino ne risente!
Quindi masticare, masticare e masticare, soprattutto se dobbiamo recuperare la nostra salute.

FRIZIONARE la pelle prima della doccia con un panno imbevuto (e strizzato) di acqua calda per 15 minuti (tranne che sulle zone della pelle con escoriazioni o irritazioni) è il primo modo per aiutare l’organismo e la microcircolazioen a rigenerarsi.

Non sottovalutare lo stress e le proprie emozioni.
Trovare ‘vie di fuga’ ed eventuali altri approcci che possano aiutare ad accelerare il riequilibrio fisico ed emotivo.
Agopuntura, massaggi Schiatzu, fiori di Bach, yoga, meditazione, e tutto quello che è racchiuso nelle così dette discipline olistiche può davvero essere di supporto.
Chiaramente trovando un approccio che risuona in modo positivo: l’importante è SMUOVERE ENERGIA.
Anche attraverso una passeggiata nel bosco, facendo giardinaggio o una bella risata tra amici.

Chiaramente essere seguiti da un medico specialista è fondamentale. Con lui potrete valutare l’eventuale assunzione di integratori in caso presentiate delle gravi carenze.

Bibliografia 

T. Tranfaglia, Celiachia, intolleranze, allergie alimentari, Macro Edizioni, Cesena 2012
F. Berrino, Il cibo dell’uomo, Franco Angeli Editore, Milano 2015
M. Halsey, Terapia alimentare, Edizioni La Sana Gola, Milano 2011
M. Halsey, Nutrizione pret a manger, Edizioni La Sana Gola, Milano 2009
T. Colin Campbell, Thomas M. II Campbell, The China Study, Macro Edizioni, Cesena 2013
A. Colbin, il cibo che cura, Macro Edizioni, Cesena

Sitografia

http://www.eurosalus.com/disturbi-artro-reumatici/cibi-fermentati-lieviti-autoimmunita-lupus-tiroide
http://www.paoloevangelista.it/notizie/articoli/14-agopuntura/88-agopuntura-e-lupus-eritematoso-sistemico.html
http://webhtml.agopuntura.org/html/mandorla/rivista/numeri/Dicembre_2004/Reumatismi_autoimmuni.htm

Riferimenti utili

http://www.lupusclinic.it
https://www.lupus-italy.org

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