Sono arrivata a Londra in una tiepida serata di metà luglio dopo un lungo viaggio da Buenos Aires via Amsterdam. Leggermente affamata, dato che le risorse gluten free durante il viaggio sono state scarse.
Il nostro albergo era di fronte al Leadenhall Market e il taxista ci aveva informato orgoglioso che era proprio lì che Harry Potter faceva shopping di scope e bacchette magiche. Sotto le volte dell’antico mercato londinese la magia si è avverata e ho avuto una bella e inaspettata sorpresa: la pizza senza glutine! Il mio entusiasmo è giustificato anche dal fatto che in Argentina non ci sono ancora pizzerie senza glutine, sic…(per chi non lo sapesse sono fuggita al sud del mondo qualche anno fa).
Il mercato adesso è pieno di negozi (che vendono anche le bacchette magiche..), pub e ristoranti, tra questi c’è un locale della catena Pizza Express che ha nel suo menù pizza, birre e dolci gluten free approvati da Coeliac Uk, l’associazione di celiachia della Gran Bretagna. Ovviamente è stata subito provata e assaggiata e il giudizio espresso dagli assaggiatori ha decretato migliore la pizza senza glutine di quella con: più croccante e più saporita.
Londra ha spazzato decisamente via la sua nomea (a mia ragione falsa, ma pare solo a mia ragione) di città in cui si mangia diffusamente male.
Adesso le alternative buone, e oserei anche dire sane, ci sono e anche la pizza è decisamente migliorata, cancellando memorie di ignominose pizze al ketchup e falso cheddar.
Durante il nostro peregrinare per la città siamo stati in varie catene di locali che offrono servizio al tavolo con self service oppure in take away e che hanno prezzi accettabili.
Da Pret a Manger, ho scelto delle insalate chiaramente senza glutine e, se si entra nel loro sito, si trova un utilissimo pdf per orientare alla scelta dei piatti in base agli allergeni: non solo glutine ma anche latte, uova, noci, mostarda, sesamo ecc…
Per precauzione la catena afferma che non può garantire l’assenza totale di glutine, comunque io sono sopravvissuta e mi sono goduta una splendida insalata con salmone affumicato.
Bisogna essere un po’ attenti nella scelta e qualcosa di buono si trova di sicuro.
Una catena simile è EAT, ma sinceramente non l’ho provata.
Dopo una rovente visita a Westmister Abbey, dato l’anomalo caldo che imperversava sulla città, siamo andati, tutti assetati, al numero 4 di Millbank street, dentro un magnificente palazzo bianco, a bere smoothies di frutta fresca da Crussh, altra catena dove mangiare qualcosa di sano e fresco da portare via o da assaporare nel locale. La specialità sono succhi e zuppe, decisamente confortanti. Nel sito è possibile trovare il menù: piatti e bevande con indicati gli allergeni.
Non si è andati veramente in Inghilterra senza aver provato un afternoon tea, l’antica tradizione di sorseggiare il tè, tra le 4 e le 6 del pomeriggio, accompagnato da deliziosi sandwich, scones con la panna e con famose marmellate, torte e pasticcini vari.
Come scrive Harry James nell’incipit di Ritratto di signora: in certe circostanze ci sono pochi momenti nella vita più gradevoli di quelli dedicati alla cerimonia nota come il tè del pomeriggio.
Una delizia che però è anche un festival del glutine. Ma ecco che gli organizzatissimi inglesi propongono un gluten free afternoon tea.
Lo si può assaggiare nel lussuosissimo Ritz , 150 Piccadilly str, per 45 Pounds a persona, conviene prenotare e richiedere il menù gluten free.
I fornitori ufficiali (tra tanti) della Real Casa, Fortum & Mason, 181 Piccadilly str. preparano un gluten free afternoon tea per circa 35-40 Pounds, anche in questo caso bisogna prenotare e avvisare di volere un menù senza glutine. Noi siamo stati al ristorante The Parlour della famosa casa che da tre secoli fornisce Londra delle squisitezze di tutto il mondo, abbiamo optato però per un gelato e una ricchissima limonata, il caldo anomalo aveva dettato la sua legge ed era imperioso rinfrescarsi.
Altri indirizzi li abbiamo trovati in un sito dedicato afternoonteaonline.com.
Dopo gli spuntini e dopo il tè si cena relativamente presto, siamo in Inghilterra dove l’orario della cena è più o meno alle 18.30, anche se con l’estate e i turisti ormai si mangia a qualsiasi ora.
Passeggiando per il vivace e animatissimo Covent Garden, dentro la struttura del vecchio market siamo stati presi dalla curiosità di assaggiere la cucina britannica proposta dallo Union Jacks, il ristorante del noto (telesivamente) chef Jamie Oliver e Chris Bianco, chef americano. Il ristorante rustico, semplice ma curatissimo come tutte le creazioni di Jamie Oliver offre una rivisitazione della cucina inglese con ingredienti di alta qualità.
Sapevo che Jamie Oliver aveva già avuto poco tempo fa un piccolo grande incidente per scarsa attenzione a una cliente celiaca in uno dei suoi ristoranti e che gli era costato abbastanza caro, quindi ho scommesso sul fatto che non avrebbe più ripetuto l’errore.
E ho vinto la scommessa. Ho avvisato la cameriera di essere celiaca e lei gentile, veloce e solerte mi ha indicato nel menù i piatti sicuri consultandosi anche con lo chef e, mentre mia figlia si mangiava un super hamburger, io ho assaggiato un delizioso sgombro marinato, un cocktail di gamberi e delle cozze sublimi.
Dulcis in fundo il conto non era neanche salatissimo.
Fine della prima parte. Ci si rivede lunedì prossimo con la seconda e ultima parte con tutti gli indirizzi indispensabili per un viaggio a Londra Gluten Free
“Gluten Free Travel&Living, pur consigliando e fornendo indicazioni circa gli esercizi che garantiscono una cucina senza glutine, non si assume alcuna responsabilità circa la sicurezza stessa del servizio la quale rimane esclusivamente del locale che lo offre”
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Ciao scusa non ho capito in che hotel avete alloggiato, e volevo sapere se hai una lista con gli hotel per celiaci.
Grazie mille.
Sonia
Cara Sonia,
Abbiamo alloggiato al Club Quarter di gracechurch 7 che non aveva ristorante, solo un coffe to go.
A Londra nei ristoranti e negli hotel troverai tutte le indicazioni sugli allergeni nei menù.
E’ una città veramente facile per chi ha problemo di intolleranze.