Glutinò 1: farina senza glutine
Torna la rubrica “Farine senza glutine: croce e delizia” dopo la pausa natalizia e torna con una farina che esiste già da un po ma che non avevo avuto occasione di provare.
La Glutinò 1 per pane e pizza di Molino Quaglia, la stessa della farina Petra che molti di voi hanno imparato a conoscere, specie dopo che Sara Papa ne è stata la testimonial.
Anche per il gluten free l’azienda ha previsto una serie di miscele, noi proviamo il Preparato 1 per pane e pizza.
Ecco la composizione:
amido di mais, farina di grano saraceno, farina di riso, fibra di psyllium, sale, zucchero. Può contenere tracce di latte.
Costo al chilo: circa 8 euro (non sono riuscita a reperire il prezzo esatto al chilo, ma solo per le confezioni da 3 kg ad un costo di circa 23 euro).
Esiste la versione per pane senza grano saraceno.
La ricetta base usata è sempre la stessa:
250 gr di farina
200 gr di acqua
1 cucchiaino di miele
5 g lievito di birra fresco
2 cucchiai olio
1 cucchiaino di sale (circa 5 g)
Come al solito ho versato l’acqua in una ciotola, ho sciolto al suo interno il lievito e il miele e poi ho versato la miscela.
Ho impastato per bene con le mani (il preparato ha un altissimo assorbimento di liquidi, lo si nota fin da subito) e poi ho aggiunto olio e sale.
Ho continuato ad impastare affinché si sciogliesse bene il sale, poi ho adagiato la pasta in ciotola, l’ho coperta con pellicola e l’ho lasciata lievitare fino al raddoppio.
Dopo circa sei ore (in casa faceva freddo) ecco la pasta lievitata:
Ho adagiato la pasta così com’era su un foglio di carta da forno. senza lavorarla troppo per non sgonfiarla.
L’ho pennellata con olio e infornata (su pietra refrattaria) a 250° per 10′ e poi a 220° per circa 25′.
La crosta è sottile ma molto croccante. La mollica morbida e con un’alveolatura minuscola.
Il sapore è ottimo, il pane si mantiene bene anche un paio di giorni senza avere necessità di scaldarlo, ma la crosta perde un poco di croccantezza.
La mollica non è umida e non ho percepito retrogusti.
Conoscendo la miscela, ho deciso di aumentare l’idratazione per un risultato migliore ed ecco ciò che ne è venuto fuori cambiando solo la quantità di acqua aumentandola da 200 a 230 grammi.
Fin da subito l’impasto era ben lavorabile a mani nude, più soffice e un po più appiccicoso del precedente.
Stavolta ho messo l’impasto, coprendolo con pellicola, nel forno appena scaldato e in un paio d’ore era molto ben lievitato, anzi benissimo.
Anche stavolta l’ho scaravoltato su carta da forno e non l’ho praticamente toccato per non sgonfiarlo.
L’ho pennellato con olio d’oliva.
La cottura è stata identica alla precedente.
Anche stavolta la lievitazione non è quasi proseguita in cottura. L’alveolatura era decisamente più marcata e regolare. La crosta molto croccante appena sfornato, ma da freddo la croccantezza si è quasi persa.
La bontà è rimasta inalterata, ma la mollica era più soffice, pur non essendo umida.
Io ho preferito di gran lunga questa versione, la maggiore idratazione rende questa miscela perfetta. La presenza di grano saraceno non disturba affatto, anzi!
Ecco cosa possiamo dunque dire di Glutinò 1:
Assorbimento liquidi: alta
Lievitazione prima della cottura: alta
Lievitazione dopo la cottura: bassa
Lavorabilità dell’impasto: molto buona
Colore della crosta: molto dorato
Qualità della crosta: sottile e croccante
Umidità interna del pane: giusta
Alveolatura della mollica: media
Odore: ottimo
Sapore: nessun retrogusto
Durata: il giorno dopo il pane rimane morbido e saporito anche senza scaldarlo
Potete visionare tutte le altre prove di miscele per pane cliccando qui:
Ecco il mio pane con farina glutinò
eccellente
Si è vero, è un ottimo mix.