Gluten sensitivity non celiaca: hot topic della ricerca
La gluten sensitivity è un argomento davvero caldissimo per il mondo accademico che lo studia; ciò è confermato dal numero di pubblicazioni crescenti e dagli scambi, a volte anche effervescenti, tra autori e commentatori. Solo dall’inizio del 2016 ad oggi sono stati pubblicati circa 1000 articoli che avevano come argomento principale la gluten sensitivity.
Quali sono i punti fermi che ad oggi si conoscono riguardo la gluten sensitivity?
(da Rostami et al, 2012, British Medical Journal)
Oltre i cinque riportati in figura, ovvero che
- Si è iniziato a parlare di gluten sensitivity al termine degli anni ’80 (1986)
- Si stima che il range di popolazione nel mondo che soffre di gluten sensitivity sia compreso tra il 6% ed il 10%
- Solo nel Regno Unito la stima potenziale dei pazienti affetti da gluten sensitivity sia compresa tra i 4 ed i 7 milioni di persone
- In molti casi di gluten sensitivity i test serologici e i test allergici per il frumento sono negativi
- La sintomatologia della gluten sensitivity si sovrappone a quella della celiachia, dell’allergia al frumento e della sindrome da intestino irritabile (IBS)
è anche noto che
- la gluten sensisitivity non è una malattia psicosomatica, sebbene possa avere effetti collaterali sulla psiche o addirittura manifestazioni sintomatologiche a livello della stessa
- il sistema immunitario del paziente è coinvolto in maniera diversa, nel caso si tratti di celiachia o di gluten sensitivity; nella celiachia la risposta immunitaria è indotta dall’attivazione da parte della gliadina dei marcatori genetici HLA-DQ2 e HLA-DQ8, che attivano i linfociti T (T CD4+) presenti nella lamina intestinale, mentre nella gluten sensitivity ad essere coinvolta è la risposta immunitaria innata o costitutiva
- un ruolo similare a quello svolto nel determinare tutta la sintomatologia della celiachia, la gliadina può averlo nella gluten sensitivity, come dimostrato dallo studio con gluten challenge di Hollon, Fasano e altri ricercatori di fama mondiale
- Nei pazienti affetti da gluten sensitivity si possono osservare lesioni a livello intestinale di tipo Marsh I
- In molti degli studi riguardanti la gluten sensititivity, nei pazienti esaminati è stata osservata la presenza di uno dei due alleli o di entrambi gli alleli DQ2 e DQ8 – nei celiaci sono sempre presenti.
- La sintomatologia della gluten sensitivity può essere non soltanto dovuta dal glutine, ma anche da altri composti presenti negli alimenti (FODMAPs e inibitori della amilasi/tripsina (ATI)).
A questo quadro si aggiungono studi che prendono in esame gruppi di pazienti sempre più numerosi, i quali si sottopongono alla sperimentazione di test in doppio cieco con controllo placebo, condotti sotto rigoroso controllo medico; ne sono un esempio lo studio di Elli et al. (2016), che ha portato alla stesura di un protocollo diagnostico simile al Protocollo o Criteri di Salerno. Anche Di Sabatino e Corazza (2015, 2016), hanno effettuato test in doppio cieco con controllo placebo e diversi test in vitro e, sulla base dei risultati ottenuti, dicono che la gluten sensitivity è una patologia multifattoriale “che però svela con molta difficoltà i suoi segreti”; è una posizione di cautela, dovuta soprattutto al fatto che i gruppi di pazienti esaminati (coorti) sono composti da persone con gluten sensitivity autodiagnosticata e non diagnosticata per esclusione. Comunque, sottolineano che la gluten sensitivity possa non essere solo causata solo dal glutine, ma anche dai FODMAPs, dagli inibitori ATI e anche da una azione agonistica oppiacea del glutine e da un malassorbimento degli amidi.
Lebwohl e Leffler nel loro editoriale apparso lo scorso settembre sempre su Clinical Gastroenterology and Hepatology hanno esaminato i pro e i contro di vari studi recenti riguardo la gluten sensitivity, ma hanno evidenziato in maniera molto chiara che più che discutere se la gluten sensitivity sia reale, bisogna ricordare sempre che i pazienti sono reali e che hanno bisogno di cure ed il dovere degli specialisti è quello di aiutarli; gli autori sottolineano che al momento il percorso per trovare delle risposte coinvolge l’esclusione della celiachia, ulteriori esami a livello gastrointestinale e per ricercare altre intolleranze o sensibilità alimentari, che possano essere eventualmente coinvolte. Quindi, si ritorna alla necessità di avere un protocollo diagnostico, come è appunto il Protocollo o Criteri di Salerno.
Oltre a dibattere sul protocollo diagnostico e sui test in doppio cieco con placebo, si dibatte sulla nomenclatura, perché dare un nome è il primo passo verso la diagnosi. Il prof. Guandalini sostiene, in base ai dati raccolti dai suoi svariati studi, che la gluten sensitivity sarebbe meglio definita dal nome wheat sensitivity, ovvero sensibilità al frumento, ad indicare un coinvolgimento dei meccanismi immunitari dell’allergia al frumento. D’altra parte, i risultati di altre ricerche definiscono l’assenza di atrofia dei villi, la risposta negativa agli anticorpi anti-transglutaminasi accompagnata da una risposta sintomatica alla dieta senza glutine come una IBS – Gluten Sensitivity (Rathi e Zanwar, 2016).
Sebbene sia riportato in letteratura che diversi pazienti mostrino la presenza di uno dei marcatori genetici per la celiachia (HLA – DQ2 e HLA – DQ8), Rathi e Zanwar (2016) nel loro studio, prendendo in esame moltissimi studi di ricercatori esperti, che confermano molti punti sopra descritti, rilanciano la necessità di trovare marcatori specifici per la gluten sensitivity.
Nonostante tre decadi di studi e ricerche, la gluten sensitivity è allo stadio in cui era la celiachia più di quarant’anni fa; ma i progressi della ricerca e alla diffusione delle informazioni potranno rispondere agli svariati interrogativi sulla gluten sensitivity e aiuterà a conoscere meglio l’iceberg di tutte le patologie legate al glutine, che sono più di quante si possa pensare.
Elli et al., 2016. Nutrients 8, 84.
Di Sabatino et al., 2015. Clinical Gastroenterology and Hepatology 13: 1604-1612
Di Sabatino et al., 2016. Da pubblicarsi su Digestive and Liver Disease http://dx.doi.org/10.1016/j.dld.2016.03.024
Lebwohl e Leffler, 2015. Editoriale, Clinical Gastroenterology and Hepatology, 13: 1613-1615
Rathi e Zanwar, 2016. Journal of the Association of Physicians of India, 64:46-55.
Vorrei sapere dopo 11 anni di diagnosi ma forse potrebbe ma non so, gluten sensity, io la mamma mia sorella le mie figlie mio nipote, io intollerante al latte gluten sensity grave Fibromialgia, uno specialista serio dove lo trovo?????? Io vivo a Bologna