Il Gluten Free Day 2014 si è svolto a Roma, domenica 30 novembre, presso il Lanificio Factory di Pietralata: una iniziativa, di cui Gluten Free travel and Living era tra i media partners, che la stessa presidente dell’AIC Lazio e l’assessore Masini hanno definito
“come un incontro di diverse attività e con un approfondimento scientifico, non una fiera, che ha luogo in un complesso industriale multimediale, con offerte ed iniziative di vario tipo, la cui naturale crescita è aprirsi al mondo di tutte le intolleranze”.
Nonostante la difficoltà di raggiungere la location e qualche qui pro quo organizzativo, il convegno scientifico che si è lì svolto era davvero di notevole interesse e con insigni relatori.
Il prof. Italo de Vitis, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore e gastroenterologo presso il Complesso Integrato Columbus, ha aperto i lavori del convegno e ha illustrato poi, nella sua successiva presentazione, i potenziali errori nel dare un messaggio salutistico per la dieta senza glutine – sia il professore sia noi, come redazione scienza di GFTL, abbiamo sempre sottolineato che la dieta senza glutine è una necessità per i celiaci e per i gluten sensitive (sensibili al glutine). La dott.ssa Pilo, del comitato scientifico AIC, ha sottolineato come sia necessario spiegare ancora cosa è la celiachia, non per dare informazioni, ma per correggerle; inoltre, ha espresso la posizione di AIC come quella di “molta cautela nei confronti della gluten sensitivity”.
Come redazione Scienza di GFTL, stiamo seguendo da molto vicino gli sviluppi scientifici delle ricerche della non coeliac gluten sensibility, sensibilità al glutine non celiaca, molto consci del fatto che è cosa diversa dalla celiachia, ma che necessita altrettanta diffusione e chiarezza nelle informazioni e nell’adottare una dieta senza glutine e uno stile di vita sano cum grano salis.
Il dott. Sandri della U.O. Nutrizione della Clinica Ospedaliera Sant’Eugenio di Roma, ha esposto la sua esaustiva relazione sulla celiachia, dandone innanzitutto una definizione inequivocabile: non è una allergia, non è una intolleranza, è una malattia autoimmune, immunomediata ed ubiquitaria, poiché possono essere coinvolti altri distretti del corpo; non a caso, si debbono esaminare sia i sintomi gastrointestinali sia i sintomi extraintestinali (ad es. candida, dermatiti, emicrania, ecc.) e la compresenza di altre patologie/malattie autoimmuni e non (diabete di tipo I o diabete mellito, sindrome da intestino irritabile, tiroidite autoimmune non di Hashimoto e di Hashimoto, dermatite atopica, artrite reumatoide, ipoplasia allo smalto dei denti, sindrome da stanchezza cronica, ecc.). Inoltre, ha sottolineato l’importanza di studiare le correlazioni tra la celiachia e altre anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down, e ha evidenziato quanto sia importante eseguire i tests diagnostici, tenendo conto anche della possibilità di falsi negativi (Deficit selettivo di IgA e celiachia) e ricordando che le analisi genetiche per la presenza dei geni DQ2 e DQ8 sono necessarie per evidenziare una celiachia, che può essere latente, potenziale, asintomatica, monosintomatica, paucisintomatica (con pochi sintomi correlabili). La presenza di questi due geni, che non sono dei marcatori, porta a 2,5% l’incidenza della celiachia sulla popolazione, perché la celiachia possiede diverse varietà, che vanno appunto dalla classica alla potenziale. Il dott. Cristiano Caruso, allergologo presso il Complesso Integrato Columbus, ha invece illustrato che cosa è l’allergia al grano e come è importante distinguerla da patologie come la celiachia e diagnosticarla, data la sua pericolosità. Il grano è uno degli allergeni importanti, soprattutto in età pediatrica. Per la diagnosi è necessaria una esaustiva anamnesi del paziente, la presenza di test validati e lo studio delle reattività crociate (cross reattività e panallergeni, dei quali tratteremo approfonditamente).
Il dott. Gian Marco Giorgetti della U.O. Nutrizione della Clinica Ospedaliera Sant’Eugenio di Roma ha sottolineato nel suo intervento sulla non coeliac gluten sensitivity (sensibilita al glutine non celiaca) che “AIC è interessata ad una definizione chiara” di essa. Se si può così dire, mentre la “scuola americana” afferma che circa il 6% della popolazione è affetto dalla gluten sensitivity, la “scuola romana” è dubbiosa riguardo questo dato. Però è bene ricordare anche la posizione di altri eminenti studiosi italiani riguardo la gluten sensitivity, così come relazionata al Fosan 2014 di Roma.
È bene ribadire che sia la redazione scientifica di GFTl sia i pazienti sono interessati a tale definizione inequivocabile e chiara; inoltre è bene sottolineare ancora una volta che la diagnosi della gluten sensitivity, mancando attualmente un test diagnostico preferenziale, vada fatta per esclusione, nel senso che lo specialista esclude le varie patologie sospettate (celiachia, allergia, sindrome da intestino irritabile, ecc.), e non per autodiagnosi o autoesclusione; quindi è importante fare rete, nel senso di fornire sana informazione, e andare da specialisti informati.
Nel suo interessantissimo intervento, il dott. Giorgetti ha parlato del lavoro di Gibson e dei suoi collaboratori. che tanto scalpore ha suscitato, facendo gridare a molti che la non coeliac gluten sensitivity non esiste, lavoro che come redazione scientifica abbiamo attentamente studiato, perché più che farci dire che la non coeliac gluten sensitivity non esista, ci fa dire che essa è più complicata di quella che sembri. Il dott. Giorgetti ha infatti evidenziato quanto sia ampio lo spettro di sintomi gastrointestinali e extraintestinali da considerare, prima di formulare una diagnosi per esclusione, e ha sottolineato come il meccanismo immunitario della risposta gluten sensitive sia quello dell’immunità innata (come era stato sottolineato nel nostro articolo). Inoltre, ha evidenziato come in diversi studi una consistente percentuale di pazienti sospetti gluten sensitive presentasse un livello di linfociti intraepiteliali elevato, corrispondente a Marsh 1 secondo la classificazione di Marsh-Obenhauer, che li fa rientrare nel grado A della classificazione di Corazza e Villanacci (2005).
Che significa in soldoni tutto questo? Significa che nonostante non sia riscontrabile una atrofia dei villi, l’infiltrazione dei linfociti è un segnale di reattività, che può essere posto in relazione con l’intestino poroso (leaky gut) ed il glutine. Inoltre, in questi studi molti pazienti sono risultati allergici a diversi inalanti; quindi è fondamentale considerare tutte le cross reattività. Ovviamente, questo lascia molte problematiche e molte domande aperte, in attesa di studi e di risposte, come è stato anche sottolineato dal dott. Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, che ha spiegato l’importanza di fare ricerca nel campo della celiachia – e anche della gluten sensitivity, aggiungiamo. Inoltre, il prof. Gasbarrini ha esposto le problematiche della celiachia in relazione all’habitat intestinale, al microbiota (Fosan 2014 Roma) e nel corso della discussione aperta al pubblico ha chiarito diversi interrogativi che molti si pongono.
Molto atteso e di grandissimo interesse è stato l’intervento della dott.ssa Carmen Lamacchia, che ha presentato il lavoro sul gluten friendly (del quale avevamo già parlato a suo tempo nel nostro articolo). Ha spiegato in maniera esaustiva il progetto brevettato dall’Università di Foggia; le proteine del glutine sono suscettibili al calore in modo diverso ed i ricercatori hanno utilizzato questa suscettibilità per agire non sulla farina, ma direttamente sulla granella, dove non esiste il glutine, ma le proteine che il glutine lo formano. Così, modificando le proprietà dei legami che tengono assieme queste proteine, si ottiene quindi una farina di grano che da 800 ppm (mg/kg) di glutine passa a 66 ppm (mg/kg) di glutine. Ricerche future permetteranno di valutare la riduzione dell’antigenicità, cioè della reattività di questo glutine amichevole nei confronti delle cellule, di verificare la minore tossicità delle gliadine e di verificare gli effetti collaterali sul microbiota intestinale e non solo.
Insomma, tantissimi spunti, tantissimi argomenti che continueremo a seguire.
Il Gluten Free Day però,non è stato solo interessantissima scienza, ma molto di più! Infatti, oltre al convegno, a tale evento, che ha visto Gaia De Laurentis come testimonial, erano presenti più di 40 aziende espositrici e circa 6000 visitatori. Finalmente anche per noi celiaci le occasioni di godere la vita della comunità aumentano; la libertà di assaggiare tutto, la possibilità di scegliere, la sensazione di normalità nel girovagare fra stand, assaggi e novità…è qualcosa che non è facile spiegare a chi non ha limitazioni quotidiane nell’alimentazione.
Già nei nostri articoli sul Gluten Free Expo di Rimini e il Nutrisan di Bolzano, avevamo specificato in che modo il mercato del biologico e delle intolleranze alimentari si stia finalmente muovendo in direzioni comode e felici per il consumatore.
Il Gluten Free Day ha mantenuto quindi le aspettative.
L’expo, organizzata in uno spazio rivelatosi un po’ “strettino” per l’incredibile affluenza di entusiasti assaggiatori che alla fine si è fronteggiata, ha visto alternarsi nuove aziende artigianali ad altre già consolidate sul mercato, tutte orientate verso una scelta responsabile di ingredienti il più possibile naturali senza l’aggiunta di troppi additivi.
Nella zona degustazioni, abbiamo così potuto assaporare specialità provenienti da ogni angolo d’Italia; la Sicilia ci ha offerto deliziosi cannoli siciliani farciti sotto i nostri occhi da mani esperte, il Lazio ha proposto ottime aziende produttrici di pasta (vedi il Pastificio D’Alessio che produce pasta di solo mais e riso) e di prodotti freschi (vedi MEditerranea senza glutine), in Abruzzo incontriamo “L’Alternativa” che ci propone Ferratelle e tipicità dolci e salate, la Puglia ci accoglie con musica e delizie salentine come il famoso Pasticciotto e, udite udite, argentine grazie al titolare del Ristorante ” Sale e argento” di Roma il quale è si salentino ma affonda le sue origini nel Paese degli Alfajores che qui abbiamo assaggiato senza glutine in una deliziosa versione.
Incontriamo anche Pasticcerie e Laboratori presenti in capitale e dintorni, dove è possibile trovare ampia scelta di delizie da forno e da pasticceria.
E poi anche una discreta scelta di nuove e già conosciute birre fra cui la Peroni dal tipico gusto amaro, assaggiata in anteprima poiché sarà commercializzata solo a gennaio prossimo.
A pagamento invece, tutta la sezione di fritti, pizze, panini e dolci e qui incontriamo una nostra acquisita conoscenza di cui abbiamo parlato nelle nostre recensioni.
Insomma, avrete capito che anche noi celiaci potremo presto adottare il famoso slogan “No limits”
Ma il GF Day non era solo Expo! Gluten Free Travel and Living, rappresentato da Anna Lisa (coautrice dell’articolo), ha brillantemente partecipato all’evento nell’evento: il Blog-in!
Con questa iniziativa infatti, l’organizzazione ha voluto tentare un simpatico esperimento; sono state scelte 4 blogger che cucinano senza glutine, sono stati loro assegnati degli ingredienti comuni e, davanti ad un interessato e coinvolto pubblico, hanno cucinato la loro ricetta. La performance culinaria è stata sostenuta da Anna Lisa di “Senza glutine per tutti i gusti” e “Gluten Free Travel & Living”, da Marcella di “Celiaca per amore”, da Simona di “Journey Cake” e “Corriere della Sera” e da Federica di “Celiaca e contenta”.
Ci siamo divertite moltissimo e siamo state felici di fornire tutte le informazioni necessarie a chiunque venisse da noi a chiedere consigli per cucinare al meglio senza glutine.
Direi quindi, esperimento riuscitissimo visto l’entusiasmo con cui è stata accolta ogni singola briciola delle nostre semplici, veloci ma buonissime preparazioni. Grazie a SulLeali e a Celiamagic e La nuova Arca, che hanno fornito tutti gli ingredienti più introvabili (noi e questi benedetti mix naturali!!! In principio fu Bette Hagman, arrivarono in seguito Cucina senza Glutine, prima, e Un cuore di farina senza glutine, poi, a dare un enorme aiuto ai celiaci e anche ai gluten sensitive … e tanti di noi sperimentano ancora!).
Speriamo dunque di tornare, nel 2015, tutti insieme e sempre più coesi e organizzati, verso un Gluten Free Day ancora più ricco e organizzato di quello appena conclusosi, soprattutto aperto ad altre intolleranze (ad es. l’intolleranza al lattosio e alle proteine del latte), così come auspicato dagli stessi organizzatori nel loro discorso di apertura.
Fabiana Corami, Fabipasticcio
Anna Lisa Iacobellis, Senza glutine per tutti i gusti
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