Che cosa lega l’esofago di Barret alla celiachia?
L’esofago di Barret può essere correlato con la celiachia e con le patologie intestinali glutine-correlate come la gluten sensitivity? E’ una domanda cui gli studiosi stanno cercando di ispondere.
La gliadina nei pazienti celiaci non è soltanto il trigger della malattia, ma determina anche una serie di problematiche a livello gastrointestinale . Nel dettaglio sono stati evidenziati:
- un aumentato tempo di svuotamento gastrico,
- una ridotta peristalsi,
- un rallentamento nel transito bocca-ceco,
- una riduzione della pressione a livello dello sfintere esofageo inferiore (LOS, lower oesophageal sphincter),
- Malattia da reflusso gastro-esofageo (GORD, gastrooesophageal reflux disease).
Il reflusso gastro-esofageo e l’esofago di Barret
Una potenziale conseguenza della cronicizzazione del reflusso gastro-esofageo è l’esofago di Barret (BE).
Questa patologia ha come prima conseguenza un cambiamento della mucosa esofagea. Infatti, la normale mucosa squamosa pluristratificata dell’esofago viene sostituita con un epitelio colonnare caratterizzato dalla presenza di cellule caliciformi (goblet cells) e colonnari.
Queste cellule contengono sostanze (mucine) neutre e/o acide.
Questa mucosa è simile a quella che tappezza internamente le pareti del duodeno e dello stomaco. Questa nuova mucosa, generata spontaneamente, è da considerare come un meccanismo di difesa rispetto alle continue sollecitazioni subite dall’esofago e causate dal reflusso cronico.
Esofago di Barret: come si può evolvere
La gravità di questa patologia e, conseguentemente, l’importanza della diagnosi e della sua cura sono sì correlate alla sintomatologia, ma soprattutto sono legate alla potenziale evoluzione di questa malattia.
Infatti, come osservato in diversi studi, l’evoluzione di questa patologia potrebbe essere l’adenocarcinoma,una neoplasia maligna. Questa evoluzione è collegata a diversi fattori, uno dei quali è il mancato trattamento adeguato della patologia e il perdurare delle problematiche ad essa collegate.
Dopo la diagnosi
Una volta diagnosticato il reflusso gastroesofageo è importante capire se si tratti di esofago di Barret o se si possa evolvere in tale patologia.
Nel caso in cui si tratti di esofago di Barret, che viene correttamente diagnosticato dopo indagine endoscopica e analisi istologica, è fondamentale iniziare una terapia mirata alla riduzione del reflusso acido mediante l’utilizzo di farmaci antisecretivi.
Tale terapia è fondamentale per rallentare e/o arrestare il progredire della patologia.
Inoltre è bene monitorare la mucosa per diagnosticare gli eventuali cambiamenti delle cellule. Infatti, la terapia specifica per la patologia non è in grado di cambiare il tessuto displastico, ovvero quello già modificato, in tessuto normale.
Esofago di Barret e celiachia e altre patologie glutine-correlate
Per quanto riguarda il reflusso gastroesofageo, è stato osservata un numero di diagnosi maggiore nei pazienti celiaci non a dieta aglutinata rispetto ai pazienti non celiaci o non affetti da altre patologie glutine-correlate.
Lo dimostrano anche gli studi di MAIERON et al. e di CUOMO et al. (39/205 vs 32/400 secondo i dati di Cuomo et al.).
Si è poi osservata una remissione della sintomatologia da reflusso nel momento in cui i pazienti celiaci erano a dieta aglutinata. Inoltre è stata riscontrata un’importante diminuzione delle recidive nei pazienti celiaci in terapia aglutinata rispetto ai soggetti non celiaci e non affetti da patologie glutine correlate.
Quindi, la dieta aglutinata aiuta anche la funzionalità del tratto esofageo.
Nel caso dell’esofago di Barret, la correlazione tra celiachia e altre patologie glutine-correlate non è del tutto chiarita.
Studi ancora in corso come questo trial clinico stanno cercando di trovare una eventuale correlazione tra l’insorgenza dell’Esofago di Barret e la celiachia.
Ad oggi dunque poco si sa sul legame esistente tra questa patologia e la celiachia e le altre patologie glutine-correlate.
Certamente, la diminuzione dei sintomi del reflusso gastroesofageo a seguito di una dieta priva di glutine farebbe pensare che l’insorgenza dell’Esofago di Barret in pazienti che seguono una dieta aglutinata (con massima compliance) possa essere minimizzata. Servono ovviamente ricerche più approfondite per poter dare risposte.
Bibliografia:
Past, present and future of Barrett’s oesophagus – W.K. Tan, M. di Pietro, R.C. Fitzgerald
Reflux oesophagitis in adult coeliac disease: beneficial effect of a gluten free diet – A Cuomo, M Romano, A Rocco, G Budillon, C Del Vecchio Blanco, G Nardone
Celiac Disease and Intestinal Metaplasia of the Esophagus (Barrett’s Esophagus) – ROBERTO MAIERON, LUCA ELLI, MARCO MARINO, IRENE FLORIANI, FRANCESCO MINERVA, CLAUDIO AVELLINI, GIOVANNI FALCONIERI, STEFANO PIZZOLITTO and MAURIZIO ZILLI.
https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03329534