Antocianine e il superfood che fa bene alla salute

 

Le antocianine e il superfood che fa bene alla salute

Continuiamo a farvi compagnia parlandovi di superfood e continuiamo a parlarvi di antocianine, anche conosciute come antociani. Le antocianine sono dei metaboliti secondari, fanno parte della grande famiglia dei flavonoidi e sono responsabili della colorazione rossa, blu, arancio, viola di frutta verdura e fiori. Il colore degli antocianine dipende dal pH dei vacuoli e può variare ampiamente dal rosso chiaro a pH acido, al blu/nero a pH basico. Essendo ampiamente diffusi nel mondo vegetale, queste molecole sono abbondantemente presenti in ortaggi e frutta, soprattutto durante la bella stagione dove abbondano ciliegie, prugne,uva, fragole e tanta altra frutta ricca di antociani.

Le antocianine in natura svolgono dei ruoli fondamentali

  • difesa contro i parassiti
  • protezione raggi UV
  • attrazzione insetti impollinatori
  • aroma
  • colorazione
  • attività antiossidante e contro i radicali liberi.

E nell’uomo? perchè negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata su questi fitocomposti?

 

L’interesse nasce da precedenti studi epidemiologici che hanno osservato come una dieta ricca di antocianine abbia un impatto positivo sulla salute umana. Questi effetti  positivi possono essere dovuti ad

  1. effetti diretti dei composti assorbiti
  2. effetti indiretti che probabilmente inducono modifiche sul microbiota (di cui abbiamo parlato precedentemente qui) o che influenzano il metabolismo umano.

Una delle proprietà più note dei flavonoidi in generale e quindi anche delle antocianine è la loro forte attività antiossidante; studi recenti hanno approfondito il come gli antociani vanno a modulare la catena respiratoria mitocondriale agendo da antiossidanti.

I ROS sono un a tipologia di radicali liberi (sono specie reattive all’ossigeno) e vengono prodotte dalle cellule nei processi metabolici e fisiologici. Poichè sono altamente reattivi, questi composti possono interagire con DNA, proteine e lipidi causando gravi danni all’integrità cellulare che possono portare alla morte delle cellule stesse. Lo stress ossidativo che risulta dallo squilibrio tra radicali liberi e barriere antiossidanti è associato a numerose patologie a carico di vari distretti corporei. Inoltre, lo stress ossidativo è la principale causa di invecchiamento cellulare. in una situazione equilibrata, la cellula ha comunque dei meccanismi di prevenzione e difesa, che limitano le attività di queste specie altamente reattive, ma quando la cellula perde il suo equilibrio, iniziano i problemi.

Tra le piante coltivate, la patata (Solanum tuberosum L.) supera tutte le altre colture in termini di calorie, proteine e molti altri nutrienti (è una buona fonte di fibre, potassio e vitamina C). In relazione al suo background genetico, la patata rappresenta anche una delle fonti più abbondanti di composti fitochimici come gli antociani. Inoltre, cosa da non tralasciare, le patate sono ampiamente utilizzate nell’alimentazione della popolazione mondiale e soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Le patate violette sono ricche di fitocomposti e sono al centro degli studi sull’attività antineoplastica degli antociani, ovvero sull’attività contro le cellule che possono poi dare luogo a tumori.

Le antocianine sono infatti in grado di indurre diverse risposte tra cui, oltre alla già menzionata attività antiradicalica, la stimolazione di enzimi, che permettono la biotrasformazione e la detossificazione, la riduzione dell’attività proliferativa delle cellule, controllano l’infiammazione, l’angiogenesi e l’invasività – caratteristiche peculiari quando si parla di cancerogenesi, cioè di sviluppo di cancro e tumori. Ulteriori effetti comprendono l’induzione di apoptosi (morte cellulare programmata, una protezione per le nostre cellule) e differenziazione cellulare, per attivazione di vie di trasduzione del segnale che vedono come protagonisti  ad esempio la fosfoinositide-chinasi (PI3K) o la proteina chinasi regolata da segnali extracellulari (ERK) o ancora le proteine chinasi attivate dal mitogeno (MAPK) e altri importanti enzimi che presiedono ad importantissimi percorsi metabolici.

Scopo di questo studio, che è ancora in divenire, è quello di migliorare la qualità nutraceutica del prodotto e di utilizzare il prodotto stesso o estratti di antocianine come supporto nella terapia anticancro e come prevenzione per i pazienti con predisposizone genica o che possono incorrere in recidive. Ma uno dei problemi da risolvere è la biodisponibilità di queste molecole, ovvero la capacità di interagire con immediatezza con la cellula.

 

Gli antociani sono anche dei cardio-protettivi. Quando si parla di malattie cardiovascolari non bisogna pensare ad una singola patologia ma ad un insieme di meccanismi alterati. I fattori di rischio per le patologie cardiovascolari sono:

  • Ipertensione,
  • Ipercolesterolemia – HDL basso/LDL alto,
  • Ipertrigliceridemia,
  • Iperglicemia,
  • Diabete,
  • Obesità.

Gli antociani agiscono a livello epatico, migliorano lo stato degli epiteli, hanno effetti sull’insulinemia e aumentano il colesterolo HDL, cioè quello buono, e riducono il colosterolo LDL che invece è implicato nello sviluppo delle malattie cardio vascolari. In particolare, è, l’ossidazione delle LDL ad aumentare esponenzialmete il rischio di aterosclerosi e cioè dimosra nuovamente quanto importante sia l’attività antiossidante degli antociani.

Inoltre, la cianidina, ha mostrato attività anti-infiammatoria più efficace dell’aspirina.

Ricco di antociani è anche il carciofo. L’uso del carciofo come pianta medicinale è conosciuto da tempo, questa attività terapeutica è dovuta proprio alla frazione fenolica del carciofo.

Oggi il principale scopo della ricerca scientifiva è quello di migliorare la biodisponibilità degli antociani; gli antociani infatti sembrano essere rapidamente assorbiti ed eliminati, raggiungendo solo basse concentrazioni nel plasma e nelle urine. Ulteriori studi devono  quindi essere effettuati sul trasporto degli antociani, sul loro assorbimento, e sugli effetti che variazioni del pH, enzimi digestivi, acidi biliari e microbiota hanno su di essi.

Noi mentre aspettiamo buone nuove dalla comunità scientifica ci mangiamo una bella porzione di ciliegie!!

 

 

Bibliografia

Sour Cherry (Prunus cerasus L) Anthocyanins as Ingredients for Functional Foods – Federica Blando, Carmela Gerardi, Isabella Nicoletti

Globe artichoke: A functional food and source of nutraceutical ingredients – Vincenzo Lattanzioa, Paul A. Kroonb, Vito Linsalatac, Angela Cardinalic

Bioavailability of anthocyanins and derivatives – Iva Fernandesa, Ana Fariaa, Conceicao Calhaub, Victor de Freitasa, Nuno Mateusa

Blueberry anthocyanins in health promotion: A metabolic overview – Sonia Norbertoa, Sara Silvab, Manuela Meireles , Ana Fariaa, Manuela Pintadob, Conceicao Calhaua

Anticancer activities of anthocyanin extract from genotyped Solanum tuberosum L. “Vitelotte” – Paola Bontempo, Luigi De Masi, Vincenzo Carafa, Daniela Rigano, Lucia Scisciola, Concetta Iside, Roberto Grassi, Anna Maria Molinari, Riccardo Aversano, Angela Nebbioso, Domenico Carputo, Lucia Altucci

Anthocyanins in cardioprotection: A path through mitochondria – Julius Liobikas, Kristina Skemiene, Sonata Trumbeckaite, Vilmante Borutaite

 

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