Mi chiamo Federica e scrivo su questo sito perché non sono celiaca. Che significa? Significa che ho conosciuto Valentina nel lontano 2001 e con lei, oltre agli anni del liceo, ho condiviso perfino il giorno della laurea. Valentina è una celiaca dai gusti raffinati, appassionata della buona cucina e con un palato senza dubbio molto fine. Due corsi di studio diversi ma lo stesso giorno per coronare un sogno. Grazie a questo simpatico scherzo del destino abbiamo condiviso il primo viaggio da laureate: Berlino. Ma poi c’abbiamo preso gusto e allora eccoci di nuovo insieme per un nuovo viaggio: Praga-Vienna e Bratislava.
Adesso vi parlerò soltanto della prima tappa ma presto continuerò il racconto.
La celiachia l’abbiamo messa in valigia, nel senso che, nella valigia da imbarcare e da dividere, abbiamo messo dentro le cose indispensabili per garantirle un minimo di nutrizione. 🙂 (Amici fedeli sono stati i taralli Nutrifree).
Come al solito, per scegliere il viaggio abbiamo fatto affidamento a Ryanair, la più famosa compagnia low cost, partendo da Trapani su Bratislava. Una volta arrivate lì, per raggiungere Praga abbiamo utilizzato Orangeways, una compagnia un po’ ritardataria ma confortevole.
Per le prenotazioni alberghiere, abbiamo utilizzato il famosissimo Booking. Abbiamo Scelto l’Hotel Ostruvek che si è rivelato subito comodo vista la vicinanza alle diverse linee di tram. Camere pulite, personale gentilissimo e colazione ideale anche per gli intolleranti al glutine: frutta, formaggi, gallette di mais, marmellata e tanto altro.
La rete dei trasporti di Praga è ben organizzata e siamo riuscite subito a raggiungere il centro.
Ci perdiamo nei vicoli di Stare Mesto. Il centro storico della città che offre ai turisti mille opportunità: godere della bellezza dei palazzi, dei vicoli e della meravigliosa piazza oppure sedersi in uno dei meravigliosi locali.
Staromestske namesti, è la piazza più spettacolare di Praga con il suo orologio astronomico.
Ci spostiamo verso il meraviglioso Karluv most (ponte Carlo) e ci ritroviamo in un’atmosfera da sogno, romantico e al limite del surreale…sembrava di essere tornati indietro nel tempo!
Fatta un bel po’ di fame, decidiamo di dirigerci in uno dei locali che l’Ufficio Turistico di Praga ci aveva consigliato (avevamo mandato una mail prima di partire ed erano stati gentilissimi!!).
Il Ristorante U Karlaci ha lasciate esterrefatte, sia per la bontà della cucina che per il prezzo contenuto: circa € 11,00 a testa.
Siamo state accolte con simpatia e gentilezza da due ragazzi vestiti in abiti tipici.
Era disponibile un menù interamente senza glutine su cui scegliere tra tantissime portate: è stato difficilissimo raccapezzarsi con la lingua e con tante pietanze da provare!
La prima cosa ordinata è stata una birra senza glutine da 500 ml, fresca e dal buon sapore.
E poi ancora un fantastico Gulasch e uno stinco gigante!
Il Gulasch arriva fumante con bandierina gluten free, accompagnato con cipolla, salsiccia, peperoni e gnocchi giganti per accompagnare! I cechi hanno l’abitudine di accompagnare i piatti con una sorta di camnederli (knedliky).
Il secondo giorno a Praga lo trascorriamo nella zona di Hradcany ovvero quella del Castello di Praga (Prazsky hrad), imponente, visibile da tutta la città. Arrivati lassù facciamo il biglietto (scontato per studenti) che ci permette di vedere la cattedrale di San Vito, l’antico palazzo reale (deludente se non per la vista di cui si può godere da lì), la Basilica di San Giorgio e il vicolo d’oro (antico quartiere di artigiani), in cui si possono visitare le ricostruzioni delle antiche dimore, le prigioni, la casa dell’alchimista, la casa in cui visse Franz Kafka.
Proseguiamo facendo un giro nello splendido quartiere ebraico Josevof, una zona molto ricca, elegantissima e con negozi da urlo.
Godiamo di una splendida passeggiata tra i viali alberati per raggiungere il Klementinum. Il complesso, ex collegio dei Gesuiti, ospita oggi la Biblioteca nazionale, la Torre dell’Osservatorio, la Biblioteca Barocca e la Cappella degli specchi. In realtà riusciamo a vedere solo quest’ultima e la visita non ci scompone moltissimo.
Prima di concludere la giornata decidiamo di fare un giro nei pressi di Piazza Venceslao (Vaclavske namesti). In realtà, a catturare la nostra attenzione sono state delle salsicce alla brace in vendita per strada. In inglese abbiamo cercato di spiegare se potevano essere messi nelle “ciabattine” (Schaer), loro capendo la situazione e consultandosi hanno riempito una vaschetta di cartone, rifiutandosi di prendere il panino, che abbiamo imbottito noi sul marciapiede.
In realtà questo è stato solo uno spuntino perché abbiamo, ancora una volta, concluso la giornata da U Karla: cena gluten free da urlo!
L’ultimo giorno lo dedichiamo alle ultime cose della lista “da vedere necessariamente”.
Il monastero di Strahov con due meravigliose biblioteche e un’interessante collezione di fossili e animali imbalsamati.
Dal monastero la vista è stupenda: si può vedere la collina di Petrin con una piccola “Torre Eiffel”.
Sotto la pioggia ci dirigiamo nella zona più commerciale di Praga: Stare Mesto. Riusciamo, nonostante la pioggia, a visitare il mercato all’aperto e fare i soliti acquisti da turisti.
Per il pranzo siamo fortunate perché ci consigliano un supermercato gourmet in cui troviamo un cuoco palermitano. Riusciamo a mangiare, senza preoccuparci più di tanto della questione intolleranza, un’ottima zuppa e un’ottima insalatona. Non ricordiamo il nome del locale che però si trova in una delle gallerie shopping di viale Na Příkopě.
L’ultima cena si rivela un problema perché, decidendo di cambiare posto, facciamo un buco nell’acqua con uno dei locali segnalati senza glutine.
Scegliamo allora di andare in un locale indicato sulla nostra guida ma Valentina riesce a mangiare soltanto grazie all’aiuto della card per celiaci e niente di più di una fetta di carne con patate bollite.
La cena ci ha lasciato un po’ l’amaro in bocca ma abbiamo salutato Praga con dei piacevoli ricordi.
*Indispensabile l’aiuto di Maria Paola, Una celiaca allo sbaraglio.
“Gluten Free Travel&Living, pur consigliando e fornendo indicazioni circa gli esercizi che garantiscono una cucina senza glutine, non si assume alcuna responsabilità circa la sicurezza stessa del servizio la quale rimane esclusivamente del locale che lo offre”