Se è possibile, gli adolescenti mangiano peggio di chiunque altro.
Esperienza personale, ovvio, ma essendo mamma di tre di loro e insegnante di centinaia di adolescenti, posso affermare, con una certa autorevolezza al riguardo, di esserne certa!
Non solo a casa, dove saccheggiano qualsiasi cosa sia commestibile in quantità stratosferiche e soprattutto quei piccoli peccatucci che le mamme concedono loro ogni tanto, ma soprattutto fuori casa. E così alle 11 del mattino, a ricreazione, li vedi mangiare panini con patatine e wurstel grondanti di salse. A questa età poi comincia l’indipendenza e le uscite con gli amici si moltiplicano. McDonald, ahimè, è la meta più gettonata, grazie anche ai bassi costi.
Sì, perché spesso il problema sono proprio i costi. Avendo a disposizione piccoli budget non possono che rivolgersi a posti dove si mangi a buon prezzo… Purtroppo, spesso, il buon prezzo, non è sinonimo di buona qualità. Ma che importa loro? E soprattutto che importa a chi gestisce questi locali?
Gli adolescenti celiaci, invece, sono immuni da questo (o quasi). Loro non possono comprare (almeno, non così facilmente) “schifezze” fuori, ma sono costretti a portarsi qualcosa da casa. Anche loro però subiscono l’influenza dei pari e quindi si vergognano a portarsi dietro cibo preparato dalla mamma e preferiscono non mangiare o portare merendine già pronte, altrimenti vengono presi in giro dagli amici.
Figuriamoci quando iniziano le uscite con gli amici. Per un adolescente celiaco è proprio impossibile mangiare. Trovare un panino senza glutine nei posti dove vanno tutti gli altri è ancora una chimera.
Da poco tempo, però, una famosa panineria di Palermo, che si trova in un centro commerciale (meta, spesso, di questi ragazzi che seguono le ragazzine nei loro giri di shopping), finalmente, hanno attrezzato un angolo dedicato alle preparazioni senza glutine.
Ovviamente, dopo aver esultato per McDonald, ho esultato anche per questa panineria, perché è comunque indice di civiltà tenere conto delle necessità altrui. (Ok, dipende dai punti di vista, ma provate ad avere un ragazzo che si rifiuta di uscire con gli amici, e poi vi sembrerà meraviglioso che mangi persino cobalto, ma senza glutine).
Poi, però, ho scoperto che il panino dei celiaci ha un surplus, 2 euro in più a panino, perché il panino imbustato che comprano, certificato senza glutine, ha un costo molto più alto e quindi, il celiaco lo deve pagare (quando si dice “cornuto e mazziato”!)
Questo è il mondo degli adolescenti e noi mamme di adolescenti celiaci, dobbiamo fare i conti con questa doppia triste realtà.
Che fare? Vi sembrerò insistente, ma per me è molto importante l’informazione.
L’informazione a scuola sul cibo, su quello che mangiamo e su cosa determina nel nostro organismo.
Secondo; l’informazione sul senza glutine, perché non solo ci sia una maggiore consapevolezza e meno discriminazione nei confronti dei celiaci, ma soprattutto perché dovunque si possa trovare qualcosa senza glutine, anche nei postacci dove tutti gli altri ragazzi vanno ancora a mangiare…