Diego Bongiovanni: chef gluten free con brio

La prima volta che “l’ho conosciuto” è stato perché si occupava di cucina con i fiori e io ero in questo mood.

L’ho ritrovato poco tempo dopo ad un corso di cucina senza glutine, organizzato dalla DS, a Milano.

Giovane, carino, frizzante e molto comunicativo, dote indispensabile per insegnare.

Abbiamo cucinato e mangiato prelibatezze senza glutine, a dimostrazione, ancora una volta, che SENZA GLUTINE non vuol dire senza gusto, a patto che si sappia cucinare…

Diego Bongiovanni ha raccolto questa sfida già da qualche tempo e va in giro per l’Italia a dimostrarlo.

E noi l’adoriamo per questo!

E adesso leggete la simpatica intervista che ci ha rilasciato.

Diego Bongiovanni
Diego Bongiovanni

GFTL: Domanda di rito: chi è Diego Bongiovanni?

DB: Un eterno Peter Pan, una persona innamorata della vita e innamorata della cucina.

Sono: nota dolce a volte salata, acida oppure amara, con ali per volare e radici che mi ricordano da dove sono partito.

Un cuoco con un sacco di cose da dire e condividere ed il cervello che frulla più di quanto riesco a produrre.

GFTL: Come è nata la tua passione per il cibo e quando si è trasformata nel tuo lavoro?

DB: Già all’età di 3 anni quando tutti giocavano a fare castelli di sabbia io facevo con la sabbia torte per poi decorarle con fiori e foglie.

Una folgorazione già da piccolo.

Poi ho studiato alla scuola alberghiera, imparato in un sacco di ristoranti per poi convincermi e capire che la mia vita non era quella.

Amo comunicare, amo insegnare, amo stare davanti alle macchine da presa, dietro una cattedra o al centro di eventi.

Mi sono licenziato dal ristorante ed ho cominciato la mia vita migliore.

Oggi giro l’Italia per lungo e per largo e faccio davvero quel 360° di cucina che mi aspettavo.

GFTL: Raccontaci come hai iniziato a cucinare senza glutine.

DB: Ho iniziato nei peggiori modi. Per la prima volta ero chef di un ristorante sito all’interno di un hotel, arrivò questa attrice celiaca al quale dovevo dare colazione, pranzo, cena e da mangiare sul set per 20 giorni.

Io non sapevo neanche cosa fosse la celiachia.

Lei mi aiutò molto ed io passai nottate intere per capire come potevo cucinare e mi innamorai di questo “ricominciare da zero”.

Da lì in poi una delle mie più grandi fortune! Al ristorante iniziai a servire piatti senza glutine e arrivarono le prime grandi collaborazioni.

Grandi aziende si sono invaghite di me ed io mi sono sempre più appassionato a questo mondo.

Ora il gluten free occupa una grande parte del mio lavoro ed ogni volta le mie sfide diventano più grandi.

GFTL: Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato nel cucinare senza glutine?

DB: Tante, tantissime, soprattutto all’inizio quando i prodotti erano davvero pochi.

Tutto era appiccicoso, tutto sgonfiava, tutto non era quello che mi aspettavo.

Ogni cosa che provavo era una sfida tremenda e ko infiniti che a volte mi smontavano.

Oggi il panorama dei prodotti è davvero amplio e la qualità delle farine è cambiata favorevolmente e la mia conoscenza mi permette di fare meno errori.

Oggi ogni piatto che penso nella cucina classica cerco di riprodurlo senza glutine, ed ogni idea o materia prima cerco di provarla.

Questo mi aiuta ad ingrandire il mio bagaglio mentale e fare meno errori nelle preparazioni successive.

GFTL: Fra tutti i cibi senza glutine quali sono i tuoi preferiti?

 DB:  Amo il teff, il miglio e, da buon piemontese, il riso.

Prodotti pronti nella mia cucina non sono contemplati, quindi utilizzo ingredienti semplici, farine gluten free che abbino ad un po’ di tecnica per creare sinfonie di gusto.

GFTL: Perché hai scelto di dedicare così tante energie ai corsi per i bambini? Quale è la soddisfazione più grande nel lavorare con loro?

 DB: Sono ormai l’anima vera, nuda e cruda della realtà. Sono persone a cui se piaci si innamorano e se non gli piaci se ne vanno, senza remore ne malizie.

Sono il futuro del mondo ed è giusto che giochino, imparando che la cucina non è solo “spazzatura” ma piatti semplici, sani che valorizzano i prodotti italiani.

Un successo inaspettato ormai che ci porta da 3 anni in tour con 45 date durante l’anno.

L’ho chiamato “Mani in pasta”. Per gli adulti può significare “fare qualche cosa di nascosto”, per i bambini vuol semplicemente dire un “corsoodicucinashow” in cui tutto è concesso purché non sia banale.

GFTL:  Nei tuoi corsi hai incontrato tanti bambini celiaci o comunque con intolleranze alimentari? Come ti regoli quando hai gruppi “misti”?

DB: Nei miei corsi non ho incontrato tanti bambini celiaci, quando ci sono per noi è un problema, perché usiamo farina ed ingredienti con glutine, li maneggiamo e li spariamo in aria andando a contaminare tutti gli impasti.

Diventa più semplice quando li organizzano dedicati. Lì luoghi, accessori, gioco, magia ed ingredienti sono gluten free ed il problema non sussiste.

GFTL:  Stai iniziando delle collaborazioni importanti e adesso c’è anche la televisione, tutto questo ti distrae dal cucinare?

DB:Assolutamente non è una distrazione, ma solamente un’ulteriore possibilità di mettere in pratica tutti i progetti che ogni giorno mi passano per la testa.

Poi… Stefania, noi ci siamo conosciuti ad un evento di Schaer, e già allora la tv, lo spettacolo e gli eventi facevano da padrone nella mia testa.

Oggi dopo tanti sforzi, sogni fatti e cercati, sono finalmente arrivato al grande pubblico, a quello che per un calciatore è giocare nella squadra per cui tifa.

Magari sarà una buona occasione per dare alla gente a casa qualche piccolo suggerimento per la preparazione di piatti senza glutine.

GFTL:  Tante soddisfazioni che hanno richiesto tanto lavoro. Quali sogni sono rimasti ancora nel cassetto in attesa di essere esauditi?

DB: Tantissimi, non ho ancora finito di agguantarne uno che mi prefiggo di rincorrerne un altro.

In fondo sono un sognatore, sono una persona che non si sente mai arrivata e che crede ancora nelle favole.

Poi scrivo a voi ciò che lessi su facebook un giorno:

correre dietro ai sogni non è mai tempo perso, al massimo, se non li prendi, sei dimagrito nel correre”.

GFTL:  Che suggerimenti daresti a un giovane che vuole iniziare a fare carriera in cucina?

DB: Non fermarsi davanti alle difficoltà iniziali, credere in ciò che fa ed utilizzare insieme alle mani come ingredienti principali “cervello e cuore”.

I sogni esistono davvero, bisogno solo crederci!

Ancora grazie e a presto

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ho avuto modo di conoscerlo in un paio di occasioni e assaggiare alcune preparazioni senza glutine, lo vedrei meglio come “tronista” in una nota trasmissione televisiva, troppo pieno di sè però questa intervista è molto piacevole da leggere e molto ben fatta. Complimenti all’autrice e allo staff del sito.

    Anna

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