Due giorni fa, diversi quotidiani locali, nazionali e web-quotidiani hanno pubblicato riguardo il glutine amichevole, oggetto della ricerca dei Proff. Di Luccia e Lamacchia dell’Università di Foggia e della ricercatrice CNR Dott.ssa Gianfrani, ricerca che potrebbe cambiare l’orizzonte del celiaco, forse anche del gluten sensitive – non però di chi allergico al grano (frumento).
I ricercatori hanno brevettato il metodo innovativo, tramite il quale hanno potuto creare il cosiddetto glutine amichevole (gluten friendly). Sono inoltre in corso le procedure per estendere tale brevetto in altri paesi e, infatti, lo scorso anno è stata depositata la relativa domanda di estensione internazionale secondo il Patent Cooperation Treaty (PCT).
Da quanto si legge nei vari articoli dei giornali, il metodo messo a punto da questi ricercatori è chimico-fisico e non sono coinvolti meccanismi enzimatici e/o genetici per modificare le proteine che compongono il glutine (qui e qui).
Certamente, quando si parla di metodi innovativi e di sperimentazione, si materializza nella nebbia dei pensieri la sigla OGM, ovvero organismi geneticamente modificati, e, come in un bel treno con tutti i suoi vagoncini scintillanti, arriva anche il transgenico. L’importanza della filiera produttiva, della sua sicurezza e della sicurezza delle materie prime che sono utilizzate nell’industria alimentare è importante per tutti i consumatori. Altrettanto importante è la conoscenza e l’informazione corretta riguardo la sicurezza alimentare, gli OGM, il transgenico, le nuove etichette, ecc.
Il metodo innovativo messo a punto dai ricercatori verrebbe applicato direttamente alla granella del frumento, prima della molitura. Le modifiche che tale metodo provocherebbe nella granella potrebbero permettere l’utilizzo del frumento con glutine amichevole per la produzione di farina, che potrebbe poi essere impiegata nella produzione di prodotti da forno e paste per tutti coloro che devono escludere completamente e in maniera continuata nel tempo il glutine dalla loro alimentazione, ovvero celiaci e gluten sensitive.
Tale metodo inoltre non influenzerebbe negativamente la forza della farina e i prodotti ottenuti sarebbero assimilabili ai prodotti glutinosi attuali, non solo in termini di aspetto, texture, gusto, ma probabilmente anche in termini di contenuto di nutrienti. Ad esempio, uno dei fattori che purtroppo penalizza anche il miglior alimento senza glutine è la minor presenza di vitamine fondamentali, come quelle del gruppo B, rispetto agli analoghi glutinosi. Ecco perché tale scoperta potrebbe essere davvero la chiave di volta, come sottolineato dal rettore dell’Università di Foggia, chiarissimo Prof. Ricci. Inoltre, il glutine amichevole potrebbe essere utile nella prevenzione della celiachia, in quanto il glutine amichevole non rappresenterebbe più un trigger e potrebbe non essere attivata la cascata immunitaria e quella infiammatoria.
Come sottolinea la dott.ssa Gianfrani, ottimi risultati si sono ottenuti nelle prove in vitro; al momento non sono ancora stati effettuati studi in vivo, ma i ricercatori sono comunque fiduciosi del loro buon esito.
La redazione scientifica di Gluten Free Travel & Living, in particolare io e la dott.ssa Elisabetta Campisi, seguirà molto attentamente i futuri sviluppi di questa ricerca.
http://www.repubblica.it/scienze/2014/06/16/news/glutine_amichevole-89120844/?ref=HRLV-18
http://m.foggiatoday.it/economia/intolleranza-glutine-celiaci-scoperta-universita-foggia.html
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2014/06/16/a-foggia-scoperto-glutine-amichevole-speranza-per-celiaci_145cc3bc-db1b-49dd-8868-ea7b8d74b060.html
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/notizie/cronaca/2014/16-giugno-2014/celiaci-glutine-si-modificabrevetto-ateneo-foggia-223405050461.shtml
Commento
Gulp! Hanno forse “impermeabilizzato” il glutine?