Laura Pucci, nostra inviata , ci racconta la sua esperienza nel Casentino.
Anche quest’anno, come ormai è tradizione, abbiamo prenotato il nostro “ballino” di patate di Cetica. In Toscana si dice cosi’, la parola deriva da balla, dove sono contenute merci legate o avvolte in un telo. Prima ancora che diventasse presidio Slow Food, la patata di Cetica era già presente sulla tavola della mia famiglia.
Questa fatale scoperta risale a quando mia nonna e mio nonno per motivi di salute villeggiavano nel casentino, proprio a Cetica presso l’albergo della signora Ada. Fu tanto fatale che, in casa nostra ci innamorammo di questo splendido tubero dal sapore e consistenza unica e ancora oggi facciamo il nostro rituale rifornimento almeno una volta all’anno. Quando vado in cerca di approvvigionamenti gastronomici cerco di abbinare, se posso, la sosta presso un ristorante senza glutine inserito nell’elenco dei locali accreditati dall’Associazione Italiana Celiachia. E così complice una bella giornata dai toni e colori autunnali, dopo aver fatto le nostre compere, ci siamo diretti presso il borgo medioevale di Poppi. E’ l’ora di pranzo e ci fermiamo presso il “RISTORANTE ALBERGO LA TORRICELLA, LOC TORRICELLA 14 – 16 PONTE A POPPI AREZZO”.
Il ristorante si trova proprio dirimpetto il borgo medievale di Poppi, la splendida “città murata” sulla cui sommità signoreggia il Castello dei Conti Guidi. Oltre al ristorante c’è annesso anche un delizioso albergo ristrutturato da poco. L’ambiente è di quelli tipici casalinghi, però molto curato, pulito e con bei tavoli apparecchiati .
Mi sono sentita subito a casa e l’istinto mi diceva di essere capitata in un buon locale. Il menù senza glutine era vario, prevedeva oltre ad antipasti tipici toscani, primi fatti in casa, tortelli di patate , tagliatelle, ecc… Io ho provato i tortelli di patate con funghi porcini ( i funghi erano locali essendo ancora nella stagione buona per la raccolta) . I tortelli erano veramente buoni, la sfoglia un pò alta, ma gradevoli al palato, con un buon ripieno, ovviamente di patate. Come secondo il menù prevedeva di poter scegliere liberamente dal menù classico e io ho preso una salsiccia ai ferri bissando con dei fantastici funghi fritti. Anche il dessert non è stato da meno e la scelta è caduta sul lattaiolo, un dolce tipico del Casentino , simile al latteruolo semplice, descritto dall’Artusi. Gli altri due commensali che hanno scelto pietanze con glutine sono rimasti altrettanto entusiasti ordinando tagliatelle ai funghi, ravioli , un bel filetto cotto nel brunello, una bistecca di maiale e relativi dolci . Il prezzo ci ha lasciati ancora più soddisfatti e sicuramente intenzionati a ritornarci presto.
Successivamente ho scoperto che il locale è inserito nei locali AIC da molto tempo e rappresenta una realtà consolidata nei locali senza glutine.
Laura Pucci
“Gluten Free Travel&Living, pur consigliando e fornendo indicazioni circa gli esercizi che garantiscono una cucina senza glutine, non si assume alcuna responsabilità circa la sicurezza stessa del servizio la quale rimane esclusivamente del locale che lo offre”