Le bevande vegetali: quali scegliere e come sceglierle
Le bevande vegetali non sono latte.
E per ribadire questo concetto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza al riguardo proprio la scorsa estate. Le uniche bevande vegetali che possono essere chiamate “latte” sono quello di mandorla e quello di cocco, in quanto la definizione di latte si riferisce ad una denominazione tradizionale.
Le bevande vegetali non sono latte, è chiaro; inoltre rispetto al latte, che per antonomasia è latte vaccino, hanno una diversa scheda nutrizionale.
Perchè le bevande vegetali sono sotto i riflettori?
Sicuramente, negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un enorme aumento dell’offerta delle bevande vegetali. In principio era la soia, la mandorla e il cocco, ma poi sono arrivati il riso, l’avena, il kamut, il farro, l’anacardo, la nocciola, la macadamia… Ormai, sia nella GDO sia nei negozi specializzati se ne trovano di tutti i tipi e di tutte le marche.
Chiaramente, l’aumento dell’offerta in termini di marche e di varietà è accompagnato all’adozione di stili di vita vegani, ma anche ad una migliorata conoscenza riguardo le sensibilità alle proteine del latte, delle quali abbiamo parlato in uno dei nostri articoli, e anche perchè il latte vaccino, nello specifico le sue caseine sono dei panallergeni e possono dare diverse reazioni crociate piuttosto serie in diverse allergie (ne abbiamo parlato estesamente nell’articolo sui panallergeni). Le reazioni crociate, ovviamente, non riguardano solo la rinite allergica, ma riguardano anche l’asma allergica e ne è un classico esempio l’allergia agli acari della polvere; le reazioni crociate possono anche riguardare le manifestazioni cutanee come le dermatiti.
Quindi, per tutti coloro che soffrono di allergie e sensibilità di vario tipo e di intolleranze alimentari, le bevande vegetali non sono solo una alternativa, sono un free from assolutamente necessario.
L’attuale grande varietà permette quindi di poter scegliere la bevanda vegetale migliore, con le migliori caratteristiche nutrizionali.
In un recentissimo articolo apparso sul quotidiano La Stampa si parla di bevande vegetali, di sostituzioni e “di un trend che può essere dannoso per la salute e favorire la carenza di importanti oligoelementi”.
Facciamo un po’ di chiarezza.
E’ chiaro che il latte vaccino è un alimento proteico, quindi ricco di aminoacidi, di elementi essenziali come il calcio, che può essere presente in forma biodisponibile e quindi altamente assimilabile.
Però non è affatto vero che la sostituzione del latte vaccino con una bevanda vegetale sia dannosa, tranne in alcuni casi.
Quali casi? Ad esempio nella prima infanzia. Il latte è un alimento completo e dopo il primo anno di vita viene introdotto il latte vaccino nell’alimentazione del bambino. A meno di allergie e di altre problematiche alimentari, è bene che il latte di origine animale sia presente nell’alimentazione del bambino, proprio per la sua completezza.
Cosa fare nel caso in cui anche nella prima infanzia il latte vaccino possa essere “problematico”?
Intanto è necessario rivolgersi agli specialisti e non fare mai autodiagnosi.
Poi, in commercio attualmente si trovano diversi latti di origine animale, come anche il latte di capra e quello d’asina. Ed è tutta una questione di epitopi. Gli epitopi sono quelle porzioni di antigene che vanno a legarsi agli anticorpi e quindi danno una reazione a livello immunitario; quelli presenti nelle caseine del latte di capra possono reagire in maniera diversa da quelli del latte vaccino. Infatti, diverse persone sensibili alle caseine del latte vaccino non hanno problemi con il latte di capra e le sue proteine. Ma tutto questo va verificato sempre sotto la supervisione di uno specialista.
Nel caso in cui nessun altro latte animale può essere un sostituto ottimale, si potrà valutare con oculatezza la miglior bevanda vegetale.
Un’altra obiezione fatta nell’articolo su La Stampa è che le bevande vegetali mancano di calcio. Ad onor del vero nel panorama dell’offerta delle bevande vegetali, moltissime sono addizionate con forme di calcio provenienti da fonti vegetali, ma comunque biodisponibili e quindi prontamente assimilabili.
E oltre al calcio, moltissime bevande vegetali sono addizionate di vitamina D e anche di alcune vitamine del gruppo B.
Le bevande vegetali non hanno purtroppo lo stesso contenuto di iodio del latte vaccino; quindi per raggiungere la razione ottimale giornaliera di iodio è bene integrare l’alimentazione con altri alimenti ricchi di iodio. Pesce marino, molluschi marini, sale marino e alghe marine sono gli alimenti a più elevato contenuto di iodio, ma anche le uova ne contengono una discreta quantità. In commercio è ormai disponibile il sale iodato. Come sempre, è essenziale avere una alimentazione estremamente variata ed equilibrata.
Sempre nel suddetto articolo si parla del fatto che le bevande vegetali contengono zucchero. E’ vero, come è anche vero che data la varietà di marche e tipi di bevande vegetali se ne trovano diverse senza zuccheri aggiunti, come se ne trovano diverse senza addensanti. Ciò che bisogna fare è leggere sempre e con estrema attenzione le schede nutrizionali e le etichette.
Ciò di cui non parla l’articolo è che le bevande vegetali sono molto spesso senza glutine, quindi possono essere introdotte nell’alimentazione del celiaco e del gluten sensitive.
Sempre nel suddetto articolo non si fanno cenni al microbiota intestinale, del quale abbiamo estesamente scritto. Perchè è importante parlarne? Perchè nel caso in cui il microbiota sia disequilibrato (disbiosi), cosa che può accadere in diverse patologie autoimmuni e non (dalla celiachia alla sindrome da colon irritabile, alla gluten sensitivity, ecc.) o anche semplicemente nel caso di malattie infiammatorie, il latte vaccino può contribuire alla cascata infiammatoria e quindi ne andrebbe limitato il consumo.
Come è stato scritto nell’articolo sul senza glutine che deve essere sempre più senza lattosio e senza proteine del latte, nel caso delle malattie autoimmuni, il microbiota è in disequilibrio e quindi potersi nutrire evitando di aggravare infiammazioni e questo disequilibrio o poterlo addirittura minimizzarlo è fondamentale. Alimentarsi in modo consapevole è il salva vita di tutti coloro che convivono con la celiachia, la gluten sensitiviy e altre patologie autoimmuni.
Dell’importanza di una alimentazione consapevole e senza demonizzazioni abbiamo trattato spesso, anche nell’ambito della precedente edizione del Gluten Free Expo. Anche quest’anno Gluten Free Travel and Living partecipa alla nuova edizione del Gluten Free Expo, che quest’anno si arricchisce del Lactose Free Expo. Di cosa faremo al Gluten Free Expo ne abbiamo scritto in questo articolo, Gli argomenti di cui parleremo dei vari interventi per il pubblico e per gli HoReCa sono diversi e di estremo interesse, perchè per Gluten Free Travel and Living è primario promuovere la cultura dell’alimentazione e fornire una informazione sempre più free from e sempre più consapevole.
Ecco dove potete trovare Gluten Free Travel and Living al Gluten Free Expo.