Sonia Peronaci, in realtà, la conosciamo da tantissimo tempo, ma qualche giorno fa abbiamo avuto il piacere di passare una mattinata con lei ed è stato un incontro magico, perché abbiamo trovato una sintonia speciale nella parole di Sonia, nella visione del mondo del food, delle situazione italiana dell’imprenditoria in generale.
Sonia è stata la prima foodblogger che ha trasformato la sua passione in un lavoro puntando su Internet, con il sito Giallo Zafferano, quando ancora la rete era territorio da pionieri. Adesso, dopo aver lasciato Giallo Zafferano nel 2015, sta vivendo una nuova avventura che ha il suo nome.
In tutti questi anni di lavoro è diventata un volto conosciuto anche nei canali tradizionali: la vediamo in televisione, la troviamo in libreria e nelle riviste specializzate, un successo meritato e che corrisponde a un impegno professionale intensissimo.
L’abbiamo incontrata nel suo nuovo spazio Milanese, Sonia Peronaci Factory, un meraviglioso luogo di attività multidisciplinari: shooting, registrazioni video e TV, scuola di cucina e spazio per eventi e incontri. E’ un ampio open space di 400 mq sito a pochi metri dal centro di Mi lano in viaBramante 37, che può ospitare fino a 90 persone.
Le abbiamo fatto la nostra domanda di rito:
SN: Chi è Sonia Peronaci?
SP: È una grande appassionata di cucina. Dalla nonna austriaca, che ha allevato me e i miei fratelli, ho imparato tantissimo. Lei era molto brava e amava sperimentare, non si fermava solo ai piatti della sua tradizione.
Mio padre ha avuto un ristorante ed è di origini calabrese, quindi la cucina ha sempre fatto parte di me, con questo melting pot nord-sud, dall’Alto Adige alla Calabria.
SN: Come è nato Giallo Zafferano?
A quaranta anni, piuttosto tardi, ho iniziato a pensare alla cucina come un lavoro, ma capivo che il sacrificio che comporta la ristorazione non poteva andare bene per me, che avevo tre figlie ancora abbastanza piccole.
All’epoca facevo tuut’altro, ero commercialista e lavoravo nello studio di Francesco Lopes (il suo compagno e socio ndr). Lui aveva appena lanciato un sito per commercialisti che stava funzionando bene, e aveva quindi una certa esperienza dei meccanismi del web.
A quel punto ho fatto una scommessa e ho pensato di unire le mie due passioni, la cucina e la tecnologia e abbiamo creato Giallo Zafferano nel 2006. Io mi occupavo dei contenuti e delle ricette che presentavo passo a passo, mentre Francesco si occupava degli aspetti tecnici e del Seo. Ci siamo inventati un lavoro.
Abbiamo lavorato tantissimo per molti anni senza nessuna remunerazione dalla nostra attività, al principio nella cucina di casa mia, poi è arrivato Banzai che ha comprato il sito nel 2009 e siamo cresciuti ulteriormente. Giallo Zafferano è stata una mia creatura al 100%, e ha avuto un successo enorme, arrivando a 6 milioni di utenti unici al mese.
Nel 2015 ho lasciato Giallo Zafferano perché non mi riconoscevo molto nelle decisioni strategiche di Banzai, che voleva concentrare la mia attività solo sulle ricette e non utilizzare tutto il potenziale che poteva avere la mia presenza e la mia partecipazione attiva nel web e e negli altri canali, un po’ come succede all’estero in cui esiste una figura leader su cui si costruisce.
La vendita di Giallo Zafferano a Mondadori avvenuta nel 2016 i mi ha confermato che Banzai non considerava strategico continuare in questo settore.
SN: Quindi adesso la nuova avventura ha il tuo nome e cognome, Sonia Peronaci.
SP: Sì adesso “Sonia Peronaci”, mi rappresenta totalmente. Posso realizzare quello che desidero, mantenendo la mia filosofia che è quella di proporre una cucina che tutti possono realizzare, spiegata bene, e fatta bene, mi rappresenta nell’estetica e nel modo di propormi: aperto, inclusivo.
Non è una cucina da chef, che comunque richiede una preparazione e una competenza specifica, propongo ricette che tutti possono fare a casa, la cucina italiana vera, quella di tutti i giorni.
È una nuova sfida, non è facile, è necessario reinventarsi, ma è anche uno stimolo in più, è meglio dare e fare qualcosa, seppure nelle difficoltà piuttosto, che rimanere aridi attaccati a lavori o posizioni che alla fine sono sterili.
Io mi sento e mi sono sentita sempre un’imprenditrice e non una food blogger, una persona che costruisce attività e quindi investo e rischio, innovo.
SN: Come siete organizzati in Sonia Peronaci.
SP: In questo momento siamo una decina di persone, Francesco si continua ad occupare della parte tecnica del sito, delle relazioni con le aziende, dei contatti in generale. Io sono quella che studia i contenuti e poi abbiamo cuochi, fotografi, e altre persone di supporto.
SN: Che accoglienza ha avuto il nuovo brand?
In generale buona, l’esperienza di Giallo Zafferano ci ha lasciato comunque contatti ed know how, ma, parlando in generale, le condizioni di lavoro in Italia non sono ottimali.
Ci sono pochi imprenditori coraggiosi, che investono in progetti innovativi, in generale si ritiene che il pubblico italiano sia “vecchio”, ma non è affatto vero, il pubblico italiano è pronto:il bello e il nuovo piacciono a tutti. Invece abbiamo una dirigenza che non rischia, si ripiega in vecchie modalità, si affida solo a chi conosce o a chi è raccomandato e tutto è fermo, paralizzato. C’è pochissima meritocrazia.
Poi ovviamente ci si stupisce del successo di Netflix o altri media innovativi.
Le nostre aziende stanno abbandonando il presidio delle nostre eccellenze, gli stranieri stanno comprando marchi e attività, anche del made in Italy nel cibo rimarrà poco se si continua questa tendenza, anche perché anche per gli imprenditori spesso non è facile sviluppare la propria azienda, il contesto non aiuta.
E’ tutto piuttosto faticoso, ma per quel che ci riguarda, come Sonia Peronaci, stiamo avendo degli ottimi riscontri e stiamo facendo e producendo cose che piacciono sia al pubblico che alle aziende che credono in noi. Ci vuole costanza e determinazione.
SN: Abbiamo visto che ti stai occupando anche di senza glutine e intolleranze, ci racconti di più su questa scelta?
La scelta di occuparmi maggiormente di questi argomenti deriva dal fatto che ho iniziato ad avere seri problemi di intolleranze, soprattutto con il lattosio e le proteine del latte, e poi con il glutine.
Avevo una serie di sintomi come mal di testa, dolori articolari, gonfiori, spesso problemi gastro intestinali Inoltre avevo qualche problema alla tiroide.
Con un immunologo ho fatto una serie di accertamenti e in definitiva risulta che sono sensibile ad alcuni ingredienti, in particolare al lattosio e alle proteine del latte, a tal punto che non riesco a tollerare neanche il latte di capra. I medici mi hanno quindi anche detto di ridurre drasticamente il glutine e di evitare il nichel.
A quanto pare ho un intestino delicato…
Questo comporta che cerco di mangiare usando meno prodotti preparati ed industriali possibile e ho arricchito il mio ricettario con piatti senza glutine. Molte ricette sono già naturalmente senza glutine e altre sono facili da riproporre con farine alternative.
Con Schär abbiamo realizzato una serie di video ricette facili senza glutine che vanno nei canali social.
SN: Che progetto futuro ti piacerebbe realizzare?
Diffondere la nostra cucina all’estero, non la cucina degli chef, ma quella vera, che si fa a casa. Mi piacerebbe diffondere la cultura del cibo come la intendiamo noi italiani insieme a una forma di way of life.
Sarebbe interessante fare tour, dei cooking show in giro per il mondo e fare provare le dimostrare come si fa la nostra cucina. Per le aziende italiane potrebbe essere un buon canale per la comunicazione e la facilitazione delle esportazioni.
Sì, questo sarebbe un bellissimo progetto che mi piacerebbe concretizzare.
SN: Grazie Sonia, per il tuo tempo, la tua franchezza e la tua disponibilità!
Per contattare Sonia potete entrare nel suo sito:
www.soniaperonaci.it e compilare il modulo dei contatti.
La potete vedere in FOX LIFE nel programma COOKING CLASS,