“Farine senza glutine: croce e delizia”, oggi proviamo la miscela Barilla
Bentornati!
Ma lo sapete che son già 21 mesi che proviamo le miscele per pane senza glutine che troviamo in commercio!
Noi siamo felici di poter dare informazioni e aiutare chi, neodiagnosticato oppure celiaco di vecchia data, voglia panificare in casa.
La miscela di oggi è la Barilla Preparato per pane senza glutine.
Ecco la composizione:
farina di riso, amido di mais, fecola di patate, farina di mais, farina di lenticchie, addensante: idrossiproprilmetil cellulosa
Confezione da 500 g,
Costo: circa 2,40 €
Ecco la ricetta standard che usiamo sempre:
250 gr di farina
200 gr di acqua
1 cucchiaino di miele
5 g lievito di birra fresco
2 cucchiai olio
1 cucchiaino di sale (circa 5 g)
Come al solito ho versato l’acqua in una ciotola, ho sciolto al suo interno il lievito e il miele e poi ho versato la miscela.
Ho impastato per bene con le mani e poi ho aggiunto olio e sale.
Ho continuato ad impastare affinché si sciogliesse bene il sale, poi ho adagiato la pasta in ciotola, l’ho coperta con pellicola e l’ho lasciata lievitare fino al raddoppio.
Dopo circa tre ore questa è l’impasto lievitato:
Da subito si nota che la miscela non assorbe bene l’acqua, ne richiede meno del solito e assume una consistenza difficilmente gestibile, anche dopo la lievitazione.
Con grande difficoltà e con l’aiuto di farina di riso finissima, ho tentato di dare forma alla pagnotta, ma in brevissimo tempo questa si è appiattita.
Ho scaldato il forno a 250° lasciando al suo interno la pietra refrattaria e ho infornato il pane senza pennellarlo con olio.
Ho cotto per 10′ e poi ho abbassato la temperatura a 220° per altri 20 minuti.
Il pane ha lievitano molto bene prima della cottura, ma non in cottura. Non si è sviluppato in altezza come accade di solito con la cottura su pietra.
La miscela ha un odore un poco particolare, un poco sgradevole.
In cottura il pane profuma di buono, non lievita e ha un’alveolatura quasi inesistente, eccetto degli sporadici alveoli più sviluppati.
La mollica è molto compatta, non è soffice e ha un leggerissimo retrogusto.
La crosta è molto sottile ma croccantissima, anche dopo qualche ora e si è colorita discretamente.
Nell’insieme non da un buon risultato e il pane l’indomani è anche più raffermo.
Ho deciso di impastare nuovamente riducendo la quantità di acqua, per capire se qualcosa potesse cambiare.
Ho usato un totale di 180 grammi di acqua, lasciando il resto invariato.
Ho proceduto nella stessa maniera di sopra e stavolta l’impasto era più gestibile, quindi l’ho coperto e lasciato lievitare.
Dopo circa tre ore questo è l’impasto lievitato:
Apparentemente sembrava più gestibile. L’ho versato su carta da forno infarinata con farina di riso finissima senza glutine e ho dato una forma alla pagnotta. Al’inizio sembrava tenere la forma, ma pochi minuti dopo, come vedete dalla foto qui sotto, la superficie inizialmente liscia ha iniziato a spaccarsi e a perdere la forma.
Ho pennellato la superficie con olio e cotto alla stessa maniera di sopra.
In cottura ha lievitato leggermente di più, specie nella parte centrale. La crosta si è colorata un pochini di più.
C’è un’alveolatura più visibile, anche se a tratti irregolare.
La crosta è sempre croccantissima e sottile, la mollica solo appena più soffice.
Anche stavolta l’indomani sembrava raffermo.
Sembrerebbe che alla miscela manchi un aggregante, un addensate, che faccia legare le varie farine e amidi insieme per permettere di avere una struttura tale che da sorreggere l’impasto idratato e in cottura.
La riduzione di acqua non ha migliorato la consistenza della mollica ed è impensabile aggiungere ulteriore acqua. Probabilmente la cottura migliore per questo pane è in cassetta, dove lo si possa forzare a sviluppare in altezza e quindi avere una maggiore alveolatura che conferisca morbidezza alla mollica.
Ecco cosa possiamo dunque dire di Barilla:
Assorbimento liquidi: molto bassa
Lievitazione prima della cottura: alta
Lievitazione dopo la cottura: quasi nulla
Lavorabilità dell’impasto: scarsa
Colore della crosta:dorato
Qualità della crosta: sottile e molto croccante
Umidità interna del pane: bassa
Alveolatura della mollica: piccolissima
Odore: non buono da crudo, migliore da cotto
Sapore: lieve retrogusto
Durata: il giorno dopo il pane va scaldato
Potete visionare tutte le altre prove di miscele per pane cliccando qui:
Ciao! Hai ragione non è un granchè questa della Barilla, ma è l’unica che io posso usare perchè le altre contengono a volte uova a volte zucchero (o destrosio o glucosio, stessa cosa) ed io purtroppo non posso assumerli!
Sai consigliarmi una farina con una migliore resa, ma che all’interno non contenga uova e zucchero?
Grazie mille!!