Flavonoidi: un vero salvavita
Save the earth. It’s the only planet with chocolate (cit.)
Abbiamo spesso parlato di flavonoidi (se vi siete persi qualche articolo vi consiglio di guardare qui) e oggi vogliamo continuare parlando degli effetti dei flavonoidi del cacao e delle ultime novità a riguardo.
I flavonoidi sono dei composi polifenolici ovvero costituiti da unità gruppi fenolici semplici ripetute che si associano a dare strutture più o meno complesse. Sono dei metaboliti secondari (sono prodotti del metabolismo che però non sono essenziali per la crescita, lo sviluppo e la riproduzione dell’organismo che li ha prodotti e per questo sono detti secondari) di origine vegetale. Sono ubiquitari nel regno vegetale dove svolgono numerose funzioni tra le quali:
- Protezione dai raggi UV.
- Azione antiossidante.
- Chelazione dei metalli (la chelazione è una reazione chimica in cui un atomo metallico viene legato ad un reagente detto appunto chelante. La che lazione viene sfruttata nelle terapie chelanti, ovvero le terapie di disintossicazione dai metalli pesanti).
- Colorazione dei fiori.
- Attrazione/Repulsione di insetti.
- Germinazione.
- Fissazione.
Ma cosa fanno questi flavonoidi una volta nel nostro organismo?Che effetti hanno?
Intanto iniziamo con il dire che il cacao è il prodotto con il più alto contenuto di flavonoidi (per quanto riguarda il cioccolato maggiore è la percentuale di cacao, maggiore sarà la presenza di flavonoidi). Questi hanno numerosi effetti sul nostro organismo, della loro attività antiossidante, gastroprotettiva, immunomodulante e spasmolitica abbiamo parlato abbondantemente qui. Oggi vogliamo portarvi a conoscenza di recentissimi studi riguardo la loro attività cardioprotettiva e in particolare la loro capacità di regolare l’insulinemia.
Quando si parla di malattie cardiovascolari non bisogna pensare ad una singola patologia ma ad un insieme di meccanismi alterati che sommati portano al rischio/danno cardiocircolatorio. I fattori di rischio per le patologie cardiovascolari sono:
- Ipertensione,
- Ipercolesterolemia – HDL basso/LDL alto,
- Ipertrigliceridemia,
- Iperglicemia,
- Diabete,
- Obesità.
Spesso in questi casi si sente anche parlare di sindrome metabolica,un insieme di fattori predisponenti che, uniti insieme, collocano il soggetto in una fascia di rischio elevata per malattie come diabete, problemi cardiovascolari e steatosi epatica (Per parlare di sindrome metabolica devono essere presenti contemporaneamente almeno tre dei fattori di rischio sopra citati).
I sempre più numerosi studi sui flavonoidi cercano conferme riguardo le loro proprietà e l’utilizzo di questi alimenti funzionali nella prevenzione, nel trattamento o co-trattamento di queste patologie. Nello specifico è stato dimostrato come l’assunzione di polifenoli del cacao abbia un ruolo nella riduzione della necrosi delle cellule epatiche e nella loro rigenerazione, nella regolazione dei livelli delle transaminasi sieriche (le transaminasi sono enzimi che intervengono nella reazione detta transaminazione del catabolismo degli amminoacidi, il loro dosaggio è usato per evidenziare o meno la presenza di un danno epatico).Inoltre interazioni sinergiche tra i principali elementi bioattivi presenti nel cacao contribuiscono alla riduzione della steatosi epatica indotta da una dieta non bilanciata e ricca in grassi. In pratica, il fegato invece di usare la tossina botulinica per rifarsi il look e rigenerarsi, durante le sue quotidiane fatiche, usa i flavonoidi del cacao. Funzionando bene il fegato, sinergicamente anche altri organi e tutto l’organismo funzionerà meglio.
Le diete ricche in flavonoidi sono spesso associate ad un miglioramento dello stato degli endoteli e da una diminuzione dell’ipertensione. Studi effettuati somministrando flavonoidi hanno registrato una riduzione del 2% del colesterolo totale nel sangue e del 5,3% delle LDL. I flavonoidi inibiscono l’ossidazione del colesterolo LDL da parte dei radicali liberi, le LDL ossidate svolgono un ruolo primario nell’insorgenza e nella progressione dell’aterosclerosi, responsabile delle malattie cardiovascolari.
Inoltre i flavonoidi, soprattutto l’epicatechina, sembrano avere anche effetto sull’insulinemia. L’insulinemia rappresenta la concentrazione di insulina ematica. L’insulina è un ormone peptidico prodotto dalle cellule beta pancreatiche in seguito all’assunzione di cibo, questa stimola l’ingresso del glucosio dal torrente ematico all’interno delle cellule,favorisce l’accumulo di glucosio sottoforma di glicogeno (glicogenosintesi) e allo stesso tempo blocca la degradazione del glicogeno (glicogenolisi). È stato dimostrato come i flavonoidi stimolino le proteine chiave della via di segnalazione dell’insulina e vadano ad influenzare, con effetti positivi, l’insulino resistenza, che molto spesso rappresenta l’anticamera del diabete di tipo 2, rendendo le cellule più responsive all’ormone.
Le proprietà antiaterosclerotiche, ipocolesterolizzanti, insulino-modulanti e epato-protettive spiegano perchè i flavonoidi del cacao sono considerati dei protettori del sistema cardiocircolatorio. Sebbene questi studi siano recenti e allettanti sono ancora in divenire, la maggior parte riguardano infatti studi effettuati in vitro e non ancora in vivo, altri hanno valutato gli effetti a breve termine ma non quelli a lungo termine e altri ancora non hanno preso in considerazione l’effetto dei flavonoidi del cacao somministrati in concomitanza con i farmaci tipici delle varie patologie prese in esame e quali dosi siano considerate benefiche.
Non ci resta che aspettare nuove notizie sul fronte cacao e flavonoidi e nel frattempo gustatevi un pezzettino di cioccolato superfondente (di qualità mi raccomando e per noi senza glutine )!!
Se era chiamato dai Maya “cibo degli dei” una ragione ci doveva pur essere. Benvenuto il cacao con i suoi flavonoidi. Che dire aspetterò che confermino, e nel frattempo, stasera che piove una cioccolata calda me la berrei volentieri; leggere questo articolo e vedere una bella tazza di cioccolato denso e forte è stato un tutt’uno. Molto bello e interessante., grazie. Stefania
Tra monti, mari e gravine
Perché generalmente il cioccolato contiene glutine?!
Martina, il cioccolato non dovrebbe avere glutine, in sè non lo ha.
Il problema sono le contaminazioni che possono avvenire nel processo di produzione o l’uso del glutine come addensante in prodotti qualitativamente non eccelsi o in quelli che contengono creme o altri aromi.
Molto spesso quindi nelle etichette del cioccolato puoi trovare la dicitura glutine o “può contenere tracce di glutine”.