Proviamo ad alleggerire la dieta per far risorgere il nostro intestino
Prima di entrare nel cuore dell’argomento di oggi, l’intestino, ricordiamo che la scorsa settimana abbiamo provato a spiegare, come mai, durante i cambi di stagione, siamo spesso soggetti a raffreddori, influenze e piccoli malanni che spesso ci trasciniamo per tutto l’inverno.
E abbiamo visto come sia necessario trovare un equilibrio tra clima esterno al nostro corpo e condizione interna al nostro corpo, andando a scegliere gli alimenti che maggiormente ci possono dare una mano.
All’equilibrio, sostanzialmente, ci avviciniamo quindi se in cucina riportiamo ingredienti semplici, naturali, di stagione, tendenzialmente del territorio in cui viviamo.
Se da una parte un’alimentazione squilibrata ci rende più vulnerabili a virus e batteri, contemporaneamente può anche portare a un mal funzionamento del nostro intestino (tenue, adibito principalmente all’assorbimento delle sostanze nutritive, e crasso, adibito all’eliminazione degli scarti e delle impurità accumulate) creando altri squilibri all’interno di tutto l’organismo, generando quindi un circolo vizioso, perché come sappiamo, l’intestino è l’altro cervello del nostro corpo e se si inceppa lui, tutto il sistema ne risente: un intestino pigro può provocare molti più problemi di quello che si può pensare, così come un intestino troppo zelante!!!
Sempre più persone soffrono infatti di sindrome dell’intestino irritabile, di mal assorbimento di determinate sostanze nutritive, o di mal tolleranza di alcuni alimenti: glutine in primis, e poi lattosio, e via dicendo.
Ma spesso il nostro intestino fa i capricci anche quando assumiamo altri elementi, in particolare i legumi, e molti di noi evitano di mangiarli proprio per evitare effetti collaterali fastidiosi: un vero peccato!
Apro una parentesi sui legumi, dicendo che se non fossero un alimento prezioso per noi, L’ONU non avrebbe dedicato il 2016 a loro, quindi, forse, verrebbe proprio la pena provare a fare pace con loro 😉
Ma tornando al nostro intestino:
cosa gli è successo per non essere più in grado di lavorare nel modo in cui è stato programmato dalla natura?
Beh, chi arriva da una diagnosi di celiachia lo sa bene cosa è successo al suo intestino: appiattimento dei villi con conseguenze molto serie alla propria salute. Per approfondire cliccate qui.
Ma non sempre l’eliminazione del glutine porta a un immediato miglioramento perché, se da un lato, il corpo ha bisogno di tempo per riassestarsi, dall’altro se non si introducono nella dieta alimenti più congeniali a lui, lo si continua a maltrattare, nonostante l’assenza di glutine.
Cibi troppo raffinati, e quindi poveri di fibra, con conservanti chimici, additivi, cibi troppo grassi, hanno fatto capolino nelle nostre abitudini: all’improvviso se, paragonato alla storia dell’evoluzione dell’uomo, abbiamo stravolto la nostra alimentazione, abbandonando pian piano le fibre contenute nei cereali integrali, per esempio, privilegiando maggiormente alimenti raffinati, e di origine animale, a discapito di quelli vegetali e integrali, andando così a “intasare” e a indebolire questo organo, con conseguenze più o meno fastidiose sulla nostra salute, celiachia o non celiachia…
Non riuscire ad assimilare le sostanze nutritive, non riuscire a espellere le sostanze di scarto, significa quindi creare squilibri e inquinare il nostro organismo.
Mens sana in corpore sano, e se il corpo non è sano, alla lunga, anche le nostre emozioni ne possono risentire.
Va da sé quindi che il prendersi cura di questo organo è essenziale per il nostro benessere psicofisico.
Da dove cominciare?
Innanzitutto è fondamentale ripristinare una bella flora batterica attiva e felice.
I cibi fermentati, come per esempio i crauti (se non pastorizzati) possono essere di grande aiuto, perché sono ricchissimi di microrganismi utilissimi.
Altro alimento fermentato, che non appartiene alla nostra cultura, ma che per le sue importanti proprietà, nei casi più importanti è molto efficace, è il miso.
Miso di riso*, (ancora più indicato di quello d’orzo per aiutare l’intestino, ma va bene anche il miso di sola soia, o di orzo, se non siete intolleranti al glutine o celiaci): noi sglutinati dobbiamo stare attenti che sia certificato gluten free. In commercio si trova facilmente nelle erboristerie e nei negozi di alimentazione naturale.
Una zuppa di miso prima dei pasti, o una forchettata di verdure in salamoia sono veramente un toccasana.
Anche panificare col lievito madre aiuterà moltissimo la nostra flora intestinale, perché il lievito madre è ricchissimo di fermenti.
Rieducare l’intestino è un po’ come rifare un secondo svezzamento!
– Prima buona pratica sarebbe abbandonare la classica colazione “brioche” e cappuccino in favore della crema di riso integrale, passata poi nel passaverdure, per i casi più difficili, che aiuta pian piano l’intestino a rinascere.
Può essere arricchita anche con di semi di sesamo* appena appena tostati e sminuzzati.
Stessa cosa può essere fatta con il miglio.
Come avrete notato riso integrale e miglio sono davvero dei cereali che in un’ottica di terapia alimentare e quindi, di cura con il cibo, sono da avere sempre nella dispensa.
Lo so, lo so che starete pensando che non esiste proprio dover rinunciare al cappuccino!
Ma fidatevi!
– E poi sarebbe saggio diminuire il consumo di prodotti animali, in favore dei legumi, come accennato poco fa: un segreto per renderli più tollerabili è quello di lasciarli in ammollo per 12 ore, risciacquandoli ogni tanto, cambiando l’acqua di ammollo e cuocerli in pentola a pressione, con alloro o rosmarino, o meglio ancora, con l’alga kombu. Quindi frullarli per rompere le fibre.
Le lenticchie rosse decorticate* sono molto digeribili, e in genere non creano problemi: se i legumi vi danno fastidio, cominciate a reintrodurli iniziando dalle lenticchie!
E non preoccupatevi più di tanto delle così ambite proteine.
Certo, le proteine sono fondamentali, sono i mattoni che formano i nostri muscoli, la nostra struttura, ma abbinare nell’arco della giornata cereali integrali e legumi garantisce il giusto apporto di tutti gli amminoacidi necessari.
Seguire per tre giorni una dieta leggera di questo tipo, potrebbe già sbloccare la situazione anche se sono anni che ci combattete.
Se avete qualche problemuccio provate per tre giorni:
Colazione: crema di riso e sesamo con un frutto di stagione e un tè caldo o un caffè di cicoria
Pranzo: hamburger di legumi con insalata di verdure saltate, radici in particolare e foglie verdi: carote, rape, barbabietole etc
Cena: zuppa di miso di riso* con un cucchiaio di miglio.
La zuppa si prepara facendo bollire il miglio in un brodo di cipolle e carote tagliate a rondelle, quindi, sul finire della cottura, si aggiunge un cucchiaino di miso ben stemperato e un cipollotto tritato o dei germogli. Come dolce potreste preparavi un budino fatto con del succo di mela addensato con l’alga agar agar*.
Se riuscite, bevete fuori pasto, e considerate che più avrete una dieta vegetale, più acqua il vostro organismo assumerà in modo naturale.
Ma la regola numero uno è quella di masticare lentamente e molto bene ogni boccone: la digestione comincia con la masticazione!
Il Prof. Berrino, nella sua conferenza di ieri ha detto:” la masticazione è l’unico processo della digestione consapevole. Quando masticate fatelo con consapevolezza. Tutto quello che mettete in bocca deve diventare liquido”.
E se vi è possibile fate una passeggiata di 30 minuti dopo pranzo, aiuterà veramente moltissimo il nostro intestino.
Provare per credere!
Nel post precedente vi ho dato qualche consiglio per i malanni di stagione, ora è il turno dell’intestino ecco quelli più semplici, per gli intestini più dispettosi, che proprio non vogliono sentir ragione di funzionare con regolarità:
– Mettete la borsa dell’acqua calda sulla pancia per stimolare l’intestino e per rilassare i muscoli
– Assumete un cucchiaino di olio di sesamo crudo al mattino a stomaco vuoto
– Mangiare ogni giorno un kanten fatto con agar agar
Mentre per gli intestini troppo zelanti:
– Eliminate tutti i prodotti raffinati e i cibi di origine tropicale (caffè e cioccolato inclusi)
– nelle emergenze fatevi “un intruglio” con kuzu*, tamari* e umeboshi*
– a tavola condite con il gomasio*
In sostanza, dovrete introdurre dei cibi che con la loro energia trattengano, ed evitare quindi tutti i cibi espansivi…
Se volete, potete anche ascoltarci qui grazie a Giovanna Curiale di Radio Spazio Noi InBlu nella trasmissione Viva la pappa!
DOVE FARE LA SPESA
Per frutta e verdura:
Il mio consiglio è quello di fare la spesa il più spesso possibile al mercato, scegliendo banchi che hanno prodotti BIOLOGICI.
Per cereali e legumi:
Privilegiate sempre cereali e legumi integrali e possibilmente biologici.
Ormai si trovano facilmente in tutti i negozi di alimentazione naturale e anche nella grande distribuzione.
Se siete celiaci dovrete fare sempre attenzione alle possibili tracce di glutine dovute ai processi di lavorazione. Quindi leggete sempre benissimo le etichette!
Per prodotti speciali
Nei negozi di alimentazione naturale sempre più frequentemente si trova l’angolo macrobiotico.
Qui potrete trovare le alghe, il miso, anche certificato gluten free, il kuzu, l’agar agar.
Oppure nei negozi specializzati online.
* Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (*) sono alimenti a rischio per i celiaci in quanto potrebbero essere contaminati. Per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure devono essere presenti nel prontuario dell’Associazione Italiana Celiachia, nell’elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare in etichetta la scritta SENZA GLUTINE.
BIBLIOGRAFIA
T. Tranfaglia, Celiachia, intolleranze, allergie alimentari, Macro Edizioni, Cesena 2012
F. Berrino, Il cibo dell’uomo, Franco Angeli Editore, Milano 2015
M. Halsey, Terapia alimentare, Edizioni La Sana Gola, Milano 2011
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