Bentornati!
Continua imperterrito il nostro viaggio alla scoperta delle farine senza glutine per pane con la rubrica “Farine senza glutine: croce e delizia“.
Abbiamo provato già la Alimenta 2000, la Mix B della Schär, la Revolution, Maria Salemme, la Farmo Fibrepan , la Bezgluten e la Vivifree ed oggi è la volta di una marca tutta siciliana, Sicilia a tavola.
Di seguito la composizione:
amido di frumento deglutinato, latte in polvere, amido di mais, amido di riso, fibre vegetali (psyllium), addensante:guar.
Costo 3,95 euro confezione da 500 g.
Ho usato la classica ricetta standard che abbiamo usato per tutte e cioè:
250 g di farina
200 g di acqua
Mezzo cucchiaino di miele
5 g lievito di birra fresco
2 cucchiai olio
1 cucchiaino di sale (circa 5 g)
Ho impastato a mano usando una ciotola e una paletta di legno.
Ho miscelato il mix con il lievito e il miele e poi versato pian piano l’acqua, aggiungendo solo in ultimo olio e sale.
Ho ottenuto da subito una pasta ben maneggiabile, non eccessivamente morbida che ho coperto e lasciato raddoppiare di volume.
A lievitazione avvenuta la pasta poteva essere lavorata con le mani, l’ho trasferita su carta da forno spolverata con lo stesso mix e con un tarocco, toccandola solo il minimo indispensabile, le ho dato la forma di una pagnotta.
Ho trasferito il pane con tutta la carta su una teglia e l’ho cotta a 210° per circa 40′.
Il pane ha lievitato molto bene sia prima che dopo la cottura. La crosta si è scurita più del solito. Il mix ha un odore molto gradevole che rimane in parte dopo la cottura. La mollica è morbidissima e un tantino umida (umidità che perde col tempo), l’aveolatura piccola, la crosta sottilissima e croccante subito dopo la cottura, ma la croccantezza -una volta che il pane si è raffreddato- lascia il posto a una leggera gommosità che si attenua man mano.
Il pane resta così com’è dopo essersi raffreddato per alcuni giorni chiuso in un sacchetto per alimenti. Non briciola e rimane morbidissimo, mantenendo anche il buon sapore che ha, solo un lieve retrogusto che non guasta il risultato.
Per eccesso di precisione ho fatto una seconda volta il pane usando 30 g di acqua in più, per capire come sarebbe cambiato il risultato. Ho ottenuto un impasto colante che ho versato nello stampo da plum cake per farne un pane in cassetta. E’ venuto più morbido del primo, molto di più, la crosta morbida e molto colorita, la mollica era troppo umida e ha tenuto le caratteristiche per 4 giorni chiuso in un sacchetto per alimenti. Di fatto credo che la ricetta base sia la migliore per questa miscela.
Ecco quindi un sunto dettagliato delle mie impressioni.
Assorbimento liquidi: alto
Lievitazione prima della cottura: molto buona
Lievitazione dopo la cottura: molto buona
Lavorabilità dell’impasto: lavorabile
Colore della crosta: scuro
Qualità della crosta: sottile e molto poco croccante
Umidità interna del pane: bassa
Alveolatura della mollica: piccola
Odore: buono
Sapore: buono
Durata: il giorno dopo resta tale e quale.
Al prossimo appuntamento!
Sembra davvero bello e buono! Brava la cercherò anche qui
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Tempo di cottura?