Glutine detossificato dal Cnr di Avellino

Glutine detossificato dal CNR di Avellino, quindi glutine sconfitto!

Sembra proprio di sì!

I ricercatori del CNR di Avellino hanno studiato come detossificare, cioè eliminare, rendere completamente inattiva la gliadina presente nel frumento.

I ricercatori dell'Istituto dell'Alimentazione CNR di Avellino - Gluten Free Travel and Living
I ricercatori dell’Istituto dell’Alimentazione CNR di Avellino – Gluten Free Travel and Living

Che significa tutto ciò?

Significa che la gliadina inattivata, una volta ingerita dalla persona affetta da celiachia o da gluten sensitivity, non scatena la risposta immunitaria tipica, associata alla celiachia o alla gluten sensitivity. Direttamente dalle parole del Dott. Rossi, ricercatore senior dell’Istituto dell’Alimentazione, CNR di Avellino sappiamo che tramite degli enzimi è stato possibile inattivare la gliadina, cosicchè una volta ingerita non accenda l’interruttore della risposta immunitaria. Il glutine, o meglio la gliadina, non viene assolutamente riconosciuta dai linfociti responsabili della risposta e quindi l’intestino del celiaco non soffre e può consumare il frumento così trattato.

In pratica, con i progressi in campo immunologico, è possibile avere un frumento, quindi un grano, che conserverebbe tutte le sue qualità d’alimento (caratteristiche organolettiche), ma sarebbe innocuo per il consumo da parte dei celiaci e delle persone affette da gluten sensitivity.

Dopo l’importante scoperta del glutine amichevole dei ricercatori italiani dell’Università di Foggia, scoperta brevettata della quale abbiamo parlato in diversi articoli, arriva questa altra importante scoperta tutta italiana: il glutine detossificato!

Attualmente, grazie alla collaborazione con il gruppo Lo Conte, sta avviando un protocollo clinico con i ricercatori del Policlinico Umberto I di Roma, per i necessari test in doppio cieco sui pazienti, necessari per poter poi commercializzare la farina così trattata. Il trial clinico, ciò questi test in doppio cieco su pazienti, saranno gestiti dal Prof. Picarelli e dal dott. Di Tola del Policlinico Umberto I di Roma

I test partiranno con un prodotto da forno come le fette biscottate, preparate con farina di frumento con glutine detossificato dal gruppo Lo Conte, e il primo gruppo di pazienti sarà piccolo (circa 24). Verificati i risultati di questo primo test, si procederà poi con un gruppo più esteso per poter verificare in maniera più ampia a livello statistico i risultati. Questi trial clinici richiederanno almeno un anno.

Questi non sono i primi trial clinici effettuati. La ricerca sul glutine detossificato da parte dell’équipe del CNR di Avellino è partita nel 2005 ed un primo trial clinico è stato effettuato nel 2012; i risultati di tale trial erano molto promettenti. Infatti, il 50% dei pazienti celiaci sottoposti al test aveva potuto ingerire alimenti prodotti con la farina detossificata per almeno tre mesi, senza infiammazione e senza altri effetti collaterali. Lo stesso Dott. Rossi afferma che all’epoca, cioè nel 2012, la tecnica enzimatica non era comunque al massimo della sua efficienza, come è invece attualmente.

Superati i trial clinici, potrà cominciare la produzione e quindi la commercializzazione. Sebbene attualmente i costi di produzione siano ancora elevati, i ricercatori del CNR di Avellino e il gruppo Lo Conte stanno lavorando per abbattere i costi di produzione e renderli comparabili con i costi di altri prodotti della stessa fascia di mercato.

Le parole del Dott. Rossi

nei paesi occidentali è celiaco l’1% della popolazione. Ma questa è la frequenza registrata negli studi epidemiologici, in realtà solo un terzo di questo punto percentuale è a conoscenza della sua patologia. Altri hanno il danno intestinale, ma non lo sanno, altri ancora sono potenzialmente celiaci che non hanno ancora il danno ma che potrebbero svilupparlo da un momento all’altro. Oggi, ad aumentare, sono i soggetti sensibili al glutine, che hanno la stessa sintomatologia clinica del celiaco, ma che non sviluppano il danno intestinale. Forse, proprio a loro, questa nostra strategia può essere decisamente utile. Vedremo, è tutto un work in progress. Siamo comunque soddisfatti per quanto ottenuto fino ad adesso e motivati a continuare nella nostra ricerca”

Queste parole sono davvero una grande speranza non solo per i celiaci, ma soprattutto per le persone affette da gluten sensitivity.

Tutta la redazione scientifica di Gluten Free Travel and Living seguirà attentamente i futuri sviluppi.

Ortica Lab

Ansa

TgCom 24

Sì24

La Macchia C. et al., Nutrients 2014

meteoweb.eu

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