Dopo aver esposto al mio medico di base una serie di problematiche che mi affliggono da qualche tempo, mi sono sentita rispondere: “Bene…dovrà fare alcuni test sierologici, prescrivo le analisi per AGA, EMA, tTGA…”
A questo punto penso: “Come bene? E che vogliono dire queste sigle? E un sacco di domande e pensieri si affacciano nella mia mente”
Diciamolo francamente, quando si è in attesa di esser diagnosticati celiaci, lo stato d’animo non è proprio tranquillo e sereno, come accade a qualsiasi persona in attesa di diagnosi, ovviamente.
Al paziente o a chi per esso, queste sigle o questi acronimi incutono un po’ di timore.
Tuttavia, dietro le sigle o gli acronimi che tanto piacciono ai medici, altro non si nasconde che i test primari per poter diagnosticare la celiachia.
Proviamo a scoprirle insieme?
Sappiamo che la celiachia è una malattia autoimmune, per essere diagnosticata è necessario effettuare dei tests sierologici, quindi tramite prelievo del sangue e successivamente una biopsia dei villi intestinali, cioè un esame istologico tramite prelievo di una piccolissima parte del tessuto che compone i villi, per capire il loro stato di salute.
AGA ovvero Anti Gliadin Antibodies ovvero Anticorpi Anti Gliadina.
Cosa significa AGA?
Questa sigla si riferisce alle IgA antigliadina e alle IgG antigliadina.
Intanto ricordiamoci di che cosa è la gliadina. In breve le gliadine sono le prolammine, che assieme alle glutenine – che sono le gluteline – compongono il glutine, il quale sta all’intestino del celiaco, ma anche del gluten sensitive, come il diavolo sta all’acqua santa.
Perché gliadine e non gliadina? Perché esistono diverse forme proteiche, che si differenziano per alcune proprietà e che sono chiamate α, β, ϒ e ω.
Perché bisogna fare questo test?
Le IgA (immunoglobuline A) antigliadina sono riscontrate nell’80% dei pazienti celiaci, sono specificatamente dirette contro le forme α, β e ϒ. Però sono ritrovate anche in pazienti non affetti da enteropatia celiaca (per esempio persone affette dalla sindrome da colon irritabile, persone affette dal morbo di Crohn, ecc.). Inoltre, in alcuni casi questi anticorpi si ritrovano in pazienti che soffrono di particolari neuropatie, raggruppate sotto il nome comune di neuropatia idiopatica sensibile al glutine (gluten sensitive idiopathic neuropathy), la cui sintomatologia si attenua eliminando il glutine dalla dieta.
Le IgA antigliadina sono un test meno sensibile per esempio delle IgG antigliadina, ma sono un test più specifico. Perché; meno sensibile?È noto che in molti pazienti in attesa di essere diagnosticati per la celiachia si osserva una deficienza di IgA antigliadina, che potrebbe quindi indurre un falso negativo.
Va anche detto che circa il 12% della popolazione produce IgA antigliadina pur non essendo celiaco, in quanto affetto da altre problematiche, quali appunto la sensibilità al glutine non celiaca, il morbo di Crohn, la sindrome da colon irritabile, ecc.
A cosa servono le IgG antigliadina?
Le IgG antigliadina sono un test più sensibile, ma meno specifico. Che significa? Significa che riesce ad individuare una maggiore percentuale di celiaci, ma rispetto a un numero maggiore di pazienti esaminati. Comunque il test delle IgG antigliadina è di estrema utilità proprio in tutti quei casi in cui le IgA antigliadina possono essere poco presenti, come nei casi di deficit di IgA antigliadina, che sarà approfondito più avanti in un post dedicato.
A volte si riscontrano IgG antigliadina anche in pazienti che soffrono di altre malattie autoimmuni, che soffrono di morbo di Crohn, ecc.
Le IgE antigliadina non sono generalmente associate con la celiachia, ma con stati allergici, orticaria, asma, sono specificatamente dirette contro la forma ω.
Nel caso specifico di diagnosi di celiachia è quindi necessario che siano effettuati test sierologici per entrambe. Inoltre per capire se davvero si tratta di celiachia o di altro sono necessari altri test…ecco che arriva la spiegazione delle altre sigle che in un primo momento ci lasciano perplessi!
EMA ovvero anticorpi anti endomisio, spesso anche definita come autoanticorpi anti endomisio
Cosa sarà mai l’endomisio? Beh è uno strato di tessuto presente all’interno dei muscoli umani.
Che ch’azzecca con la celiachia?
Questo strato di tessuto possiede un tipo di transglutaminasi, per l’esattezza un tipo di transglutaminasi tissutale (ovvero del tessuto) che ha una sua sigla, tTG. La transglutaminasi è presente nell’intestino tenue e interagisce con la gliadina e quindi ha un ruolo importante nella celiachia.
La presenza di EMA ha un elevato livello diagnostico, ciò è un test altamente sensibile e specifico, che ha permesso di diagnosticare la celiachia anche in pazienti asintomatici o che presentavano scarsi sintomi. Quindi, nonostante la diagnosi della celiachia dipenda esclusivamente dal test istologico effettuato dopo la biopsia intestinale, la ricerca nel sangue degli EMA è davvero specifica e molto sensibile.
Ha inoltre permesso la diagnosi di dermatite erpetiforme (anche detta dermatite di Duhring) che è anche chiamata celiachia della pelle.
Perché bisogna fare anche questo test?
Generalmente la ricerca degli EMA riguarda le immonuglobuline A (IgA) per gli EMA, ma attraverso studi e ricerche si è arrivati alla ricerca delle immunoglobuline G (IgG) per gli EMA. Questo ha permesso di avere un test ancora più sensibile e specifico, soprattutto nei casi di diagnosi per bimbi piccoli o nel caso in cui il paziente manifestasse una generale carenza di IgA, che potrebbe comportare un falso negativo.
Infatti diversi ricercatori consigliano di effettuare la ricerca degli EMA sia per le immunoglobuline A sia per quelle G, anche per evidenziare possibili legami con altre malattie autoimmuni che possono insorgere assieme alla celiachia.
La ricerca degli EMA l’unico test che viene ripetuto anche dopo che è stata effettuata la diagnosi, proprio per la sua sensibilità.
tTGA o ATA o anti tTG ovvero gli autoanticorpi anti transglutaminasi
Come è già stato scritto, la transglutaminasi è una proteina, anzi per meglio dire è un gruppo di proteine…per essere più esatti un gruppo di enzimi.
Dove si trovano? In realtà sono sparsi per tutto il corpo e hanno ruoli importanti per la nostra fisiologia e per la nostra salute. Una di queste è la transglutaminasi tissutale, che si ritrova nei villi dell’intestino tenue e nell’endomisio dei muscoli.
Cosa fanno? I compiti delle transglutaminasi sono i più disparati, ma anche i più importanti: permettono che le proteine si leghino tra loro, permettono che il sangue si coaguli e che quindi una emorragia possa arrestarsi o una ferita possa guarire, permettono che si formino le strutture della pelle e i capelli, sono importanti per l’apoptosi, cioè per la morte cellulare programmata, ecc.
Ebbene questo gruppo di enzimi è così tanto importante che viene utilizzata nell’industria alimentare con il nome di “meat glue” e ha anche ricevuto molta attenzione nell’ambito della gastronomia molecolare.
Nel caso della celiachia è importante la transglutaminasi tissutale (del tessuto) presente nei villi dell’intestino tenue.
Cosa si cerca? Si cercano gli anticorpi per questa tranglutaminasi, anzi per l’esattezza si cercano gli autoanticorpi, ovvero gli anticorpi che l’organismo produce contro se stesso; nel momento in cui le transglutaminasi dell’intestino tenue entrano in contatto con le gliadine, in senso più ampio con le prolammine presenti nel glutine, invece di riconoscere le gliadine come proteine e quindi svolgere le sue funzioni, non le riconosce più, e questo non riconoscimento fa sì che vengano prodotti autoanticorpi e innesca una reazione infiammatoria. La conseguenza primaria è l’alterazione della struttura intestinale, quindi i villi diminuiscono sempre di più e la superficie dell’intestino si appiattisce.
Però, prima di verificare tramite la gastroscopia e la biopsia dell’intestino lo stato dei villi, si cercano gli autoanticorpi anti tranglutaminasi.
Anche per gli autoanticorpi anti transglutaminasi è consigliata la ricerca delle IgA e delle IgG.
Per un approfondimento o chiarimenti sul ruolo delle immunoglobuline leggere il post sugli anticorpi.
Va sottolineato però che gli autoanticorpi anti tranglutaminasi possono essere presenti anche in pazienti affetti da altre malattie, ad esempio malattie infiammatorie dell’intestino come il morbo di Crohn ma anche la colite ulcerosa, oppure lupus eritematoso cronico, diabete di tipo I, artrite, ecc.
Inoltre, è importante evidenziare che molte altre malattie presentano un appiattimento dei villi intestinali, ad esempio come il morbo di Crohn, la malattia di Whipple e altre patologie intestinali.
Ecco perché i test sierologici sono importanti ed è soprattutto importante che nuovi test sempre più specifici e più sensibili siano utilizzati per la diagnosi della celiachia.
Dei progressi dei test ne parleremo in un post dedicato.
Fabiana Corami Fabipasticcio
Raffaella Massa Una celiaca in cucina
Raffaella Nordio Nuvoletta bianca
Fonti bibliografiche
Buergin-Wolf et al., ADC, 2013
James et al., PMJ, 2013
Bardella, Aic Piemonte, 2013
Gargia, Aic Piemonte, 2011
Picarelli et al. Clinical and Experimental Immunology 2005
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Haadjivassiliou et al., Lancet, 1996
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Volta et al., Digestion, 1984
O’Farrelly et al, Clinical Research, 1983
en.wikipedia.org/antigliadine
en.wikipedia.org/transglutaminase
www.centromedicomirandola.it
mypersonaltrainer.it
www.pagineblusanita.it
Fonti fotografiche
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modifiche Fabiana Corami
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