Patate americane: versatili, salutari e…made in Italy

Fritte, lesse, arrostite, al forno, persino nei dolci: inutile negarlo, le patate sono buone in tutte le salse e sono tra i frutti dell’orto più amati, come ha raccontato Simonetta, parlando dell’ingrediente protagonista di questo mese per il GF Calendar.

Oggi, la nostra Leti,di Senza è buono, giudice di questo mese,  ci racconta qualcosa su quella americana.

La parola a lei

Ma se la varietà classica fa parte della famiglia delle Solanacee, come i pomodori e le melanzane, la sua cugina americana è completamente diversa, sia nel sapore che nelle proprietà nutritive.

La patata dolce, detta anche batata, dal suo nome botanico Ipomoea batatas, è esteticamente molto simile al tubero nostrano, ma ad uno sguardo più attento non sfugge il suo aspetto allungato e la sua buccia colorata: a seconda della varietà, essa si tinge di sfumature che vanno dal rosso deciso al viola, fino al marrone e al bianco. Anche la polpa assume colori diversi: può essere arancione, viola oppure gialla. E a seconda dei toni, avrà anche diverse proprietà.

Ma come è arrivata qui in Italia?

Patate americane: una dolce scoperta

Come dice il suo stesso nome, la patata americana proviene dal Nuovo Mondo, in particolare dalle zone tropicali e la sua coltivazione è attestata più di cinquemila anni fa.

Nel Cinquecento venne scoperta da Cristoforo Colombo e importata in Europa. L’esploratore, in seguito, presentò l’ortaggio alla regina Isabella di Castiglia. Da noi arrivò grazie a Federico II, granduca di Toscana. Per molto tempo, però, rimase un meraviglioso frutto dell’orto botanico, senza avere una diffusione tra il popolo. Solo nell’Ottocento le patate dolci furono consigliate e introdotte nell’alimentazione quotidiana, sia animale che umana. A quel punto, la coltivazione si diffuse, soprattutto nella zona del Basso Veneto e nelle provincie di Padova, Rovigo e Venezia, dove c’erano condizioni favorevoli per coltivarla.

 

Oggi, le coltivazioni made in Italy delle patate dolci si concentrano in Puglia, dove è celebre la Sagra della Patata Zuccherina , e nel Basso padovano: alcuni comuni come Anguillara Veneta, Solesino, Pozzonovo, Boara Pisani e Stanghella sono il punto di riferimento di un ortaggio che, nel Bel Paese, è stato riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale.

Patate americane: proprietà e benefici

Ormai lo sappiamo, per prevenire i classici malanni di stagione è necessario abbracciare uno stile di vita sano e seguire una dieta varia ed equilibrata, che preveda, oltre a cereali senza glutine, legumi e verdure di stagione, e, perché no, anche le patate dolci. Tra le loro doti riconosciute da secoli, infatti, si annovera la sua capacità ipoglicemizzante, in grado di contrastare il diabete e di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Non solo.

Le patate americane combattono anemia e ipertensione. Questo ortaggio è ricco di vitamine come la C, che favorisce l’assorbimento del ferro, la vitamina E e la provitamina A alleate della vista e le vitamine del gruppo B, con proprietà antiossidanti.

La patata americana contiene zuccheri e carboidrati complessi, ma anche buone quantità di minerali come sodio, potassio e acido folico, utile in gravidanza. E se tutte queste virtù non bastassero a convincervi definitivamente ad introdurre questo ortaggio nella dieta, ecco un altro effetto benefico: secondo gli studi, le patate dolci combatterebbero lo stress. A questo punto, vediamo come impiegarle in cucina.

 

Patate dolci: mille e una ricetta 

Il loro nome, patate dolci, la dice lunga sul sapore, zuccherino e delicato, simile a quello delle castagne. Per questo, le patate americane sono molto versatili in cucina e si prestano a un’infinita varietà di preparazioni, dal dolce, come questa Torta di patate dolci  molto particolare, fino a preparazioni salate, come chips, purè, polpette e burger veg.

E le vellutate? Anche in questo caso, il sapore delle patate dolci si sposa a meraviglia con gli ortaggi di questa stagione, offrendoci creme saporite e corroboranti, con proprietà diverse, a seconda degli ingredienti utilizzati.

Ecco un’idea senza glutine e vegan leggera, ricca di proprietà depurative e drenanti, grazie al porro, ma anche piena di gusto e di antiossidanti. Un piatto unico, grazie alla presenza dei fagioli, ricchi di proteine vegetali.

 

 

Vellutata di patate dolci, carote e fagioli cannellini con porro croccante

Ingredienti:

470 grammi di patate dolci [per me a pasta bianca]

100 grammi di carote

80 grammi di porro

450 grammi di acqua

100 grammi di fagioli cannellini

Sale e pepe q.b.

2 cucchiai di olio evo

Per decorare:

porro q.b.

2 cucchiai di fagioli cannellini

 

Procedimento:

Pulite e lavate le patate americane, le carote e il porro. Se usate i fagioli cannellini secchi, cuoceteli in pentola a pressione dopo averli tenuti in ammollo per una notte, altrimenti, se utilizzate quelli lessati e conservati, sciacquateli sotto l’acqua corrente e metteteli da parte.

In un tegame riscaldate l’olio evo e il porro tagliato sottilmente. Lasciate rosolare per qualche istante, poi unite le patate e le carote tagliate a tocchetti. Aggiungete l’acqua, il sale e il pepe e lasciate cuocere finchè gli ortaggi non diventeranno morbidi. A questo punto, unite anche i fagioli cannellini lessati e lasciate insaporire per qualche istante. Spegnete il fornello e frullate con un mixer a imersione. Se necessario, aggiungete qualche cucchiaio di acqua per rendere la vellutata più liscia e omogenea.

Ora preparate la decorazione: versate un cucchiaino di olio evo in una padella e fate riscaldare per qualche istante, unite le rondelle di porro e lasciate dorare, finché non diventeranno croccanti.

Versate la vellutata nei piatti da portata, decorare con i fagioli e con i porri croccanti e servite, accompagnando, se gradite, con gallette di sorgo e canapa senza glutine.

Ora tocca a voi: aspettiamo le vostre proposte a base di patate per il GF Calendar di gennaio 😀

 

FONTI WEB:

http://www.patataamericana.it/

http://www.lacucinaitaliana.it/

http://www.focus.it/

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