Leggere le etichette alimentari è un’arte che va imparata ogni giorno.
Perché un’arte? Perché c’è del fascino nelle etichette alimentari, nel modo in cui gli ingredienti vengono messi in fila uno dopo l’altro.
Leggere le etichette è anche una vera scienza che va imparata ogni giorno.
Perché è una vera scienza? Perché ogni etichetta è una nuova scoperta in termini di zuccheri, grassi, additivi, che possono essere emulsionanti, acidificanti, addensanti, conservanti e tanti altri …anti, eppoi gli agenti lievitanti e tanto altro.
Intanto non bisogna scoraggiarsi mai di fronte ad una etichetta, perché essa è davvero più che un biglietto da visita del prodotto che vorremmo acquistare e consumare.
Fondamentale è capire se l’etichetta che stiamo leggendo è proporzionata alla complessità del prodotto, ovvero quanti ingredienti e informazioni contiene l’etichetta in relazione alla tipologia del prodotto.
Se dovessi leggere più di due o tre ingredienti sull’etichetta di un barattolo di polpa di pomodoro, dovrei spaventarmi tanto quanto nel non leggere informazioni riguardo alle caratteristiche nutrizionali del prodotto, alla sua provenienza, alle eventuali modalità di conservazione una volta aperto, al numero di lotto, alla scadenza del prodotto. Se invece dovessi leggere meno di cinque ingredienti nell’etichetta di un dolce, come per esempio una crostata alla confettura, dovrei preoccuparmi perchè potrebbero esserci dei tranelli.
Un’etichetta alimentare è una fotografia a parole del prodotto che vado ad acquistare e in più è necessario che io consumatore sappia se ci sono allergeni, che tipo di allergeni sono, informazioni sulle tracce se è possibile, presenza di simboli o diciture che identifichino cosa quell’alimento contiene, ma soprattutto non contiene, come nel caso della dicitura senza glutine -, informazioni sulla tracciabilità della filiera produttiva, modalità di conservazione, scadenza, numero di lotto, provenienza delle materie prime, ecc..
Esistono delle piccole semplici regole che permettono di capire come è composta una etichetta e cosa vuole farci sapere o non sapere.
Innanzitutto gli ingredienti sono disposti in ordine decrescente di quantità, quindi il primo è quello che è presente maggiormente e l’ultimo è quello che è meno presente rispetto agli altri.
Poi è importante che nell’etichetta siano specificati i singoli ingredienti e non soltanto le classi di ingredienti. Per esempio, non basta scrivere grassi vegetali, va specificata la loro provenienza e il loro tipo; se sono di palma piuttosto che di cocco o di girasole. Lo stesso discorso vale per la presenza di grassi animali. Inoltre è fondamentale che sia scritto se sono idrogenati e trans, perché questi possono essere dannosi per la salute umana.
Altro esempio la presenza di zucchero e/o dolcificanti. è opportuno che in etichetta sia specificato se c’è zucchero oppure sciroppo di glucosio o di fruttosio o sciroppo di fruttosio da mais o altro, perché ciò fornisce informazioni anche sull’indice glicemico dell’alimento in questione.
Per i dolcificanti inoltre è obbligatorio scrivere se sono una fonte di fenolftaleina o no e se possono avere effetti collaterali sui consumatori, specialmente su alcune classi di consumatori come ad esempio i bambini.
Fondamentale è che sia indicata la presenza di ogni allergene e soprattutto se i prodotti possono contenere o meno glutine. Nel caso di prodotti senza glutine, nel caso di prodotti dietoterapici, è fondamentale che siano presenti in etichetta tutti gli ingredienti delle farine utilizzate, ma soprattutto è importante che sia presente o la spiga sbarrata o la dicitura “senza glutine” in accordo con la legislazione vigente (vedasi regolamento CE 41/2009).
Importante è la lista degli additivi presenti nel prodotto, che in generale sono contrassegnati da una sigla alfa-numerica, ovvero iniziano tutti con la lettera E e terminano con una combinazione di tre cifre. In molti casi sono scritti per esteso e ciò facilita la vita al consumatore medio che legge le etichette. Nel caso degli additivi, va detto che possono essere anche di origine naturale e non solo di sintesi, però non è detto che solo perché sono di origine naturale non possano far male, siano buoni e soprattutto salutari.
Nel caso dei prodotti senza glutine diversi sono gli additivi presenti tra gli ingredienti.
Altro punto fondamentale è il peso netto o il peso sgocciolato dell’alimento. In questo caso sarebbe meglio controllare il prezzo al kilo del prodotto che vogliamo acquistare.
Inoltre è importante che siano segnalate nell’etichetta sia le denominazioni commerciali, come per esempio l’olio extravergine d’oliva, e che siano segnalate le denominazioni di indicazione geografica protetta (IGP), di origine protetta, ecc..
Per concludere, anche la tabella nutrizionale ha la sua importanza, non tanto per le kilocalorie del prodotto, anzi per i kilojoules del prodotto, ma perché ne indica la composizione media relativa ai 100 g di prodotto e questo è utile per capire per esempio se zucchero o sale sono presenti quando non dovrebbero.
Cominciando ad applicare queste semplici regole possiamo districarci tutti nel magico mondo delle etichette alimentari.
Fabiana Corami Fabipasticcio
Fonti bibliografiche
http://www.fda.gov/Food/IngredientsPackagingLabeling/LabelingNutrition
www.mayoclinic.com
http://www.womenshealth.gov/fitness-nutrition/how-to-eat-for-health
www.my-personaltrainer.it
Fonti fotografiche
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modifiche Fabiana Corami
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